Non è un mistero per nessuno che oggi trovare un istituto bancario disponibile a concedere prestiti personali, è sempre più difficile. Un finanziamento sovente è negato anche a quanti possono contare su un reddito garantito, perciò per i lavoratori precari diventa davvero una chimera.
Ma il bisogno, si sa, aguzza l’ingegno, e così nascono idee come il social lending, un finanziamento facile pensato anche per i lavoratori atipici.
Il social lending
Qualcuno ha già definito il social lending la nuova frontiera del prestito online tra privati. E non si sbaglia, perché questa modalità di finanziamento sempre più si sta dimostrando una valida alternativa agli istituti di credito. Ma che cos’è e come funziona il social lending? Il social lending è un prestito online autogestito da privati. Gli interessati si scrivono su alcuni portali dedicati a questa tipologia di prestito per richiedere o offrire denaro.
I vantaggi
Giacché i costi di gestione e di intermediazione sono quasi inesistenti, le condizioni diventano per i partecipanti sono molto vantaggiose. Infatti, i tassi di interesse sono molto più bassi a quelli offerti dal mercato bancario: in alcuni casi sono richiesti tassi inferiori al 2%. Inoltre l’erogazione della somma richiesta avviene in tempi rapidissimi. Qual è il guadagno per le società che offrono il servizio online di social lending? Le società guadagnano sulle commissioni su ogni prestito erogato e su quelle che erogano annualmente i prestatori iscritti al loro portale. Un prestito può durare 12, 24, 36 o 48 mesi e nel caso di estinzione anticipata non si pagano penali o altri costi aggiuntivi. Quanto può investire un donatore? Circa 50.000 euro al massimo, dipende dal portale che si sceglie. Quanto si può richiedere? Da 1.500 a 15.000 euro. Insomma, il meccanismo è semplice: chi ha bisogno di soldi scrive la sua richiesta e aspetta la risposta di un investitore disponibile ad accontentare la sua richiesta. tutto qui.