La Legge di Stabilità, approvata lo scorso dicembre, ha introdotto diverse misure che potrebbero dare un po' di respiro ad alcune famiglie italiane alle prese con bilanci familiari sofferenti. Infatti, è stato approvato il cosiddetto Bonus Bebè, che corrisponde ad un contributo di 80 euro mensili che sarà erogato dallo Stato fino al compimento del terzo anno di età del bambino appena nato. Il contributo spetterà anche in caso di adozione, dal primo gennaio 2015 al 31 dicembre 2017. Il bonus potrebbe addirittura raddoppiare a 160 euro al mese per i redditi inferiori.

Il bonus potrà essere richiesto da tutte quelle famiglie con un reddito Isee inferiore a 25mila euro mentre, per i redditi inferiori a 7mila euro, il beneficio raddoppia. La richiesta dovrà essere presentata con un'apposita domanda tramite il sito internet dell'INPS oppure tramite i Caf o i patronati. Potranno richiedere questo beneficio le donne italiane, le donne europee con residenza in Italia e quelle extracomunitarie residenti in Italia ma dotate di regolare permesso di soggiorno. La somma stanziata per questa agevolazione non è illimitata; quindi, in funzione delle domande che saranno presentate, l'importo di 80 o 160 euro potrebbe essere ridotto in proporzione. L'assegno mensile decorrerà dal mese di nascita o di adozione del bambino.

Un altro beneficio per le mamme è stato introdotto con la legge Finanziaria del 2014. Tutte le donne lavoratrici, neo mamme, che non usufruiranno del congedo parentale potranno presentare domanda all'INPS per richiedere i voucher baby sitter e per l'utilizzo di asilo nido. Con questo sistema ci sarà la possibilità di dare un sostegno economico alle famiglie per pagare l'asilo nido o una baby sitter.

Questi voucher sono destinati anche alle donne lavoratrici part-time anche se ci sarà una riduzione dell'importo in proporzione alle ore di lavoro effettuate. L'importo previsto dei voucher sarà di 600 euro mensili per sei mesi; le lavoratrici iscritte alla gestione separata avranno lo stesso importo, però, per un periodo di tre mesi. La domanda dovrà essere presentata all'INPS entro 11 mesi dal termine del congedo obbligatorio.