Per quel che riguarda i prestiti ai pensionati in Italia si può finalmente accedere al credito anche con formule che sono diverse da quella della cessione del quinto. Questo grazie al cosiddetto prestito ipotecario vitalizio per il quale il MiSE, Ministero dello Sviluppo Economico, ha già provveduto ad emanare l'apposito Decreto che disciplina l'accesso attraverso il sistema bancario.
Trattasi di un Decreto che, tra l'altro, è stato emanato solo dopo che c'è stato un confronto con le Associazioni dei Consumatori in accordo con quanto ha reso noto l'ABI, Associazione Bancaria Italiana. Ma quali sono i vantaggi per i pensionati che stipulano un prestito ipotecario vitalizio? Ebbene, innanzitutto la banca concede il credito a fronte del mantenimento, da parte del contraente, non solo della proprietà ma anche del possesso del bene immobile. La sottoscrizione del prestito ipotecario vitalizio, inoltre, permette al pensionato di migliorare il proprio tenore di vita per effetto di un'immediata integrazione del proprio reddito in modo da poter soddisfare al meglio le esigenze di consumo e, nel caso, garantendo anche supporto intergenerazionale ai figli.
Questo è quanto mette in evidenza proprio l'ABI con una nota nel precisare che possono convertire in contanti una parte del valore dell'immobile i proprietari che hanno un'età superiore ai 60 anni. Quello ipotecario vitalizio è sostanzialmente un mutuo per il quale però il contraente non deve pagare spese o interessi in quanto vengono rimborsati alla data del decesso.
Ad entrare in gioco con questa nuova formula di accesso al credito sono gli eredi che possono poi liberare l'immobile dall'ipoteca estinguendo il debito oppure vendendo l'immobile stesso. Oppure, in opzione, gli eredi possono lasciare che sia l'istituto di credito a vendere l'immobile al prezzo di mercato ottenendo la differenza. Ed in ogni caso, se attraverso la vendita dell'immobile non si riesce a rimborsare il debito la banca agli eredi non può richiedere nulla.