Negli ultimi giorni di gennaio e nei primi giorni di febbraio si era diffusa rapidamente la notizia secondo la quale Poste Italiane intendeva procedere nell'anno 2014 ad assumere migliaia di persone. Probabilmente, la notizia è partita dagli stessi sindacati postali e poi, inevitabilmente, in un'era estremamente tecnologica, globale, 'social' come la nostra, è rimbalzata nel giro di poche ore e giorni su tutti i siti di informazione, su tutti i siti di annunci di lavoro, su tantissimi forum e blog.

Poste Italiane, assunzioni 2014: le cifre, i curriculum

Addirittura, c'è chi si è spinto a fornire cifre anche piuttosto dettagliate.

Si è parlato di circa 1.400 assunzioni nel 2014, di contratto a tempo determinato con prospettiva di contratto a tempo indeterminato nel breve e medio periodo, di requisiti, di retribuzione.

Inutile aggiungere che, di fronte a una notizia del genere, diffusasi incontrollabilmente sul web, migliaia di persone hanno immediatamente inviato il proprio curriculum nella speranza di trovare il tanto sperato posto di lavoro.

Poste Italiane, assunzioni 2014: smentita, crisi e privatizzazione

Ovviamente, nel giro di qualche giorno e è arrivato il comunicato ufficiale delle Poste Italiane nel quale è stato ribadito a chiare lettere che l'azienda non intende procedere ad assunzioni per l'anno 2014.

La smentita è arrivata, dunque, puntuale e chiara. Migliaia di curriculum inviati per nulla o quasi.

A questo punto è opportuno fare alcune considerazioni alle quali non è possibile sottrarsi in quanto questa storia può insegnare molto a patto di fare una riflessione, attenta, lucida, pacata.

E' tempo di crisi, economica, sociale, politica per cui un posto di lavoro, qualunque esso sia, resta l'oggetto del desiderio di decine di migliaia di persone.

Basta veramente poco per suscitare speranze in chi è disperato o quasi e vive perennemente col proprio curriculum pronto nella speranza che serva a qualcosa.

Al tempo stesso, Poste Italiane, come noto, sta vivendo un periodo abbastanza convulso in cui le trasformazioni sono all'ordine del giorno e il processo di privatizzazione ormai avviato porterà circa il 40% dell'azienda in mano a privati.

Difficile ipotizzare, realisticamente, assunzioni nel 2014 in uno scenario del genere.

Resta Internet, la Rete e i Social Network. Come qualsiasi altro strumento, anche questi sono beni tanto preziosi nella misura in cui si è in grado di usarli con intelligenza, con parsimonia, con serietà. Viceversa, un loro impiego indiscriminato può portare a conseguenze negative, come nel caso suesposto: tante speranze suscitate in migliaia di persone e poi la delusione cocente.

Proprio perché la Rete è uno strumento difficilmente 'controllabile', chi lo utilizza dovrebbe farlo con maggiore attenzione, con consapevolezza e deontologia professionale. In un'epoca globale come la nostra, una notizia di qualsiasi genere può, in poche ore, raggiungere centinaia di migliaia di persone, anche se non lo si vorrebbe. Per cui bisognerebbe essere più prudenti e attenti a ciò che si scrive. Certe notizie possono fare più molto più male che bene.