Sono stati emessi i dati della Cerved relativi all'economia delle Imprese nell'annata del 2013, un annata nera che chiude con un record negativo incredibile lasciando dietro di se una scia di fallimenti e debiti di gestione.

I dati relativi sono incredibili ed a dir poco elevati: più di 100 mila imprese sono state costrette alla chiusura ed il numero supera di molto le statistiche del 2012 con un incremento maggiore del 7%. Dati incredibili dunque raccolti nel libro nero delle imprese italiane, assimilato dalla Cerved che si occupa appunto dell'analisi di rischi e crediti delle imprese.

I dati nello specifico: da Nord a Sud, chiusure volontarie e fallimenti.

Rispetto alle annate precedenti vi è stato un incremento delle percentuali in modo omogeneo: se nel 2012 meno di 90.000 imprese erano state chiuse tramite liquidazione volontarie, nel 2013 sono quasi 95.000 le imprese in questione.

Da nord a sud la crisi ha coinvolto e distrutto imprese senza distinzione, ma il suo passaggio è in particolar modo visibile nell'Italia del Nord-Est ( con percentuali di incremento negativo che si assestano in media sul 22%); la regione che è stata colpita di più è tuttavia la Sicilia, prima alle spalle dell'Emilia Romagna con un incremento rispetto al 2012 di ben 27%.

Ma dove conviene puntare per sollevarsi dalla crisi e prender parte positivamente a queste tragiche statistiche? Ha fatto bene chi ha investito su regioni quali Liguria e Valle D'Aosta, le due uniche regioni che hanno concluso il 2013 in positivo rispetto all'andamento passato.