Arrivano dall'Illinois e precisamente da Chicago, le ultime confortanti novità per chi è affetto da tumore al polmone. Recenti studi su tre nuove molecole fanno sperare che si possa arrivare ad una regressione del cancro anche su quei pazienti che sono stati sottoposti a trattamenti precedenti con esito negativo. I nuovi farmaci oltre a dare ottimi risultati, risultano essere molto meglio tollerati di quelli finora in uso.

In particolare, sono ormai in fase di sviluppo le molecole di seconda generazione per i tumori del polmone che esprimono una mutazione del gene EGFR.

I pazienti adulti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule, principalmente donne non fumatrici, non operabili, hanno il 50% di probabilità di ottenere una risposta positiva iniziando il trattamento con un farmaco orale, il gefitinib, immesso in commercio con il nome di IRESSA, che è un inibitore della tirosin chinasi presente sul lato intracellulare del recettore per l'EGF.

Già qualche mese fa gli esperti riuniti a Ginevra per la Conferenza europea sul tumore al polmone si erano mostrati ottimisti per i risultati ottenuti nella sperimentazione di farmaci in grado di impedire alle cellule cancerose di sfuggire al controllo del sistema immunitario. C'è la concreta speranza che questi farmaci regolatori dei posti di controllo immunitari, sperimentati in combinazione con i farmaci inibitori della tirosinchinasi quale appunto il Gefitinib, possano migliorare i risultati ottenuti nella cura dei pazienti.