Cominciano a filtrare i dettagli del piano che il Commissario alla spending review Carlo Cottarelli ha predisposto per finanziare le annunciate riduzioni di IRPEF e IRAP e per il settore della Pubblica Amministrazione si preannunciano lacrime e sangue.

Dei 7 miliardi di euro da recuperare con i tagli di spesa, 3 dovrebbero arrivare dalla riduzione di 85.000 dipendenti statali nei prossimi 3 anni, anche se non sono ancora noti quali dovrebbero essere gli strumenti con i quali cui raggiungere questo risultato.

Le ipotesi allo studio.

Quattro sarebbero, nel piano di Cottarelli, essere le ipotesi allo studio:

· Prepensionamenti.

Partendo da una valutazione delle posizioni eliminabili;

· Esoneri dal servizio. Misura già applicata in passato che consiste nel lasciare a casa i dipendenti con metà della retribuzione ma con versamenti contributivi inalterati ai fini della pensione;

· Collocamento in disponibilità. Come sopra, ma con taglio anche contributivo;

· Blocco del turnover. I dipendenti che vanno in pensione non vengono sostituiti con nuove assunzioni;

· Dimissioni incentivate. Misura che richiederebbe un finanziamento una tantum, ma con risparmi che diventano strutturali.

Nessuna delle ipotesi elencate sembra, da sola, essere in grado di garantire il raggiungimento dell'obiettivo per cui è probabile l'adozione di un mix di soluzioni.

L'occhio dei tagliatori di spesa si era già posato sulla Pubblica Amministrazione, con l'annunciato taglio allo stipendio dei dirigenti e la revisione dei criteri di assegnazione delle indennità fissate per il raggiungimento degli obiettivi assegnati. Ora che si punta al bersaglio grosso, quello costituito dalla massa dei dipendenti, le reazioni non tarderanno a farsi sentire.

L'entusiasmo suscitato dall'effetto annuncio del piano di rilancio del governo Renzi va scemando e ora, come dopo un'esplosione, il polverone si dirada, lasciando intravedere i suoi reali contorni.