Prepensionamento dei dipendenti pubblici e ricambio generazionale rappresentano le parole chiave della riforma Madia per il ringiovanimento della pubblica amministrazione statale.

Il ministro Marianna Madia affronta il problema della riforma della PA svelando le prime informazioni sul piano di ristrutturazione dell'impiego pubblico. Di particolare rilevanza è il bisogno di "svecchiamento" dei dipendenti pubblici nelle amministrazioni statali attraverso un programma di inserimento di giovani lavoratori.

Segnatamente, il governo sembra intenzionato a dare seguito al decreto n.

101/2013 assumendo tutti i vincitori dei precedenti concorsi pubblici o quelli che si candideranno a posti vacanti mediante "corsia preferenziale". In tal modo giungerebbero risorse umane nuove, che verrebbero sottratte a quell'alto numero percentuale di disoccupati: programma che, tuttavia, dovrebbe essere realizzando ponderando anche il c.d. piano Cottarelli che prevede un risparmio di circa 59 miliardi di euro entro il 2016 attraverso tagli diretti sia nelle spese per beni e servizi all'interno della P.A sia sugli stipendi dei dirigenti come punti fondamentali della spending review.

Prepensionamenti: il ministro non si sbilancia sul numero dei dipendenti pubblici in uscita anticipata, ma fa sapere che il ricorso al prepensionamento è possibile in quanto rappresenta l'unico modo per il ricambio di riserve di personale - attraverso la staffetta generazionale - negli enti pubblici, sia a livello nazionale che locale.

Pertanto, il turnover dovrebbe essere a breve confermato perché, come detto, è l'unica soluzione per dare una nuova immagine alla P.A. italiana, che rappresenta la più vecchia di tutti i Paesi europei.