Le polemiche verso i test di ingresso alla facoltà di medicina e chirurgia non tendono a placarsi, anzi, le associazioni studentesche universitarie sono in continuo fermento visti gli ultimi svolgimenti. Per loro il test di ingresso alla facoltà lede il diritto allo studio anche se la una recente sentenza dell'Unione europea ha espresso parere totalmente contrario.

Il ministro dell'istruzione Giannini però ha in mente una nuova idea. L'idea è quella di perseguire il modello francese. Si comincia dall'abolizione del test di ingresso. Ovviamente quest'idea piace alle associazioni studentesche universitarie fra cui l'U.D.U..

Ma vediamo in cosa consiste il famoso 'modello francese'.

Test abolito, primo anno di università aperto a tutti ma alla fine anno ci sarà la presenza di uno sbarramento finale intramezzato al termine del primo semestre da una prova che testerà le conoscenze acquisite e che in caso di esito negativo indirizzerà gli studenti verso altri rami universitari. Il primo anno nell'università d'Oltralpe è comune a tutti gli indirizzi medici, odontoiatrici e farmaceutici. La questione è semplice: se passi gli esami puoi iscriverti al secondo anno, in caso contrario sei fuori. L'idea è quella di verificare la preparazione di un aspirante camice bianco non da una prova selettiva che poco ha a che fare con gli studi medici e ma nel corso di un intero anno.

In questo modo si potranno favorire gli studenti meritevoli.

Resta da capire come sia possibile gestire tutto ciò. Le università italiane saranno mai attrezzate per accogliere non più centinaia ma migliaia di studenti?