La questione degli esodati ha imboccato la dirittura d'arrivo e ormai vede il tanto agognato traguardo: dopo l'approvazione alla Camera della sesta salvaguardia che riguarderà 32.100 lavoratori penalizzati dalla riforma Fornero, non resta che attendere il formale 'sì' dal Senato che renderà, a tutti gli effetti, operativa la nuova protezione previdenziale. Vediamo di riepilogare quali sono i punti più importanti che interesseranno la categoria. 


Riforma pensioni, esodati: suddivisione dei 32.100 posti per la sesta salvaguardia

Come sono stati suddivisi i posti disponibili secondo le diverse categorie di lavoratori?

Il governo ha fissato la salvaguardia per 5.500 lavoratori che stanno usufruendo della mobilità ordinaria; 4.000 per tutti coloro che hanno stipulato un contratto a tempo determinato; 1.800 saranno i posti riservati ai lavoratori in congedo per assistere parenti disabili; 8.800 per i cessati tramite risoluzione o accordo con il datore di lavoro e infine, la fetta più grossa, ben 12mila prosecutori volontari. 



Riforma pensioni, esodati: i punti principali della sesta salvaguardia

Una delle novità più attese e più importanti è rappresentata dalla possibilità di maturare la decorrenza della pensione entro il 6 gennaio 2016: la nuova normativa riguarderà alcune categorie di lavoratori come tutti coloro che hanno ottenuto il congedo per assistere i figli disabili, i lavoratori che hanno interrotto il servizio tramite accordo o attraverso risoluzione unilaterale e i lavoratori autorizzati ai contributi volontari.


Un'altra novità importante è rappresentata dall'istituzione di una nuova categoria di lavoratori, ovvero tutti coloro che abbiano svolto servizio attraverso un contratto a tempo determinato nel periodo compreso tra il 2007 e il 2011 e che successivamente non abbiano più avuto la possibilità di trovare un lavoro a tempo indeterminato.


Infine, il testo di legge prevede anche il trattamento di quei lavoratori messi in mobilità ordinaria come conseguenza di accordi stipulati entro il 31 dicembre 2011, che abbiano interrotto il proprio rapporto di lavoro entro il 30 settembre 2012 e che raggiungono i requisiti di pensionamento entro il periodo di tempo in cui beneficiano dell’indennità relativa alla mobilità oppure provvedono al versamento diretto dei contributi volontari.