Si è fatto un gran parlare del problema dell'emigrazione dei docenti precari del Sud verso le graduatorie del Nord con somma protesta di chi si è visto soffiare la nomina proprio a pochi metri dal traguardo. A prescindere dal fatto che tali ingiustizie andranno evitate a tutti i costi, nel prossimo futuro, magari con una modifica sostanziale della normativa in atto, vanno fatte delle considerazioni che partono principalmente dalla questione legata al taglio delle cattedre al Sud.
Una delle ragioni principali che il Ministero dell'Istruzione ha adoperato per giustificare la drastica riduzione delle immissioni in ruolo nelle regioni meridionali è il calo demografico, ossia la diminuzione degli alunni. A questo proposito, è davvero interessante il risultato di uno studio condotto dalla Flc-Cgil Sicilia che ha confrontato alcuni dati, se vogliamo, davvero sorprendenti.
Miur, scuola, precari e immissioni in ruolo: qualcosa non torna nel numero di cattedre al Sud
Dal 2008 al 2011 la Sicilia ha registrato una diminuzione di 25.217 alunni: facendo i dovuti calcoli, il taglio avrebbe dovuto riguardare, più o meno, 1500 cattedre e, invece, il ministro Maria Stella Gelmini decise per una sforbiciata di ben 10.113 docenti più 5017 di personale Ata, almeno nove volte tanto. A tutto questo va aggiunto anche un taglio del 66 per cento delle risorse che dovevano essere destinate all'offerta formativa.
Molto interessante anche l'analisi fatta da Marco Esposito, editorialista del quotidiano 'Il Mattino' che ha fatto un confronto tra i presunti tempi di esaurimento delle graduatorie del Nord rispetto a quelle del Sud: allo stato attuale delle cose, le statistiche parlano di due anni circa per le regioni settentrionali e addirittura di nove per quelle meridionali, un vero e proprio abisso.
Il colmo è rappresentato dalla provincia di Trento, dove per alcune classi di concorso mancano addirittura i docenti: sono circa 60-70 le cattedre in quella provincia che non saranno coperte...stranezze di un sistema di reclutamento che ha bisogno di essere rinnovato al più presto.
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