Non si esaurisce il dibattito in tema di pensione anticipata 2014: come ormai ampiamente risaputo, la riforma della PA contiene al suo interno una norma che consente di accedere al pensionamento raggiunti i 62 anni di età senza dover scontare penalizzazioni, il tutto a patto che siano già stati maturati i requisiti di accesso alla stessa pensione anticipata 2014. Sulla misura a questo punto si registrano solo segnali di convergenza, e al di là delle particolari diversificazioni normative previste per medici e professori universitari (misure che hanno comunque sollevato seri dubbi di incostituzionalità sull'intera riforma della PA) non si prevedono sorprese per quando il testo, dopo l'ok della Camera, giungerà in Senato per la definitiva approvazione.

Nonostante un clima apparentemente 'disteso' (polemiche con Cottarelli a parte), il presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano ha duramente richiamato il governo invitandolo a velocizzare i tempi di conversione in legge della stessa riforma della PA; quando l'iter sarà stato completato bisognerà infatti intervenire radicalmente sul sistema previdenziale, con l'istituto della pensione anticipata 2014 che verrà certamente ristrutturato. Al riguardo, lo stesso Damiano propone da tempo la fissazione di quota 62 anni più 35 di contributi o in alternativa di stabilire la soglia di uscita a 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica, ma sin qui ha sempre trovato un muro. Il problema sta nelle coperture economiche necessarie a ratificare la manovra, ecco che la polemica innescata da Cottarelli potrebbe suggerire più di una riflessione.



Pensione anticipata 2014, quota 62 e uscita con 41 anni di contributi: Damiano richiama il governo, polemica Cottarelli fa riflettere



'La soluzione per Quota 96 degli insegnanti e la cancellazione delle penalizzazioni per chi va in pensione di anzianità prima dei 62 anni, sono andate in porto alla Camera con il voto di fiducia sul Decreto PA - ha dichiarato Damiano parlando di pensione anticipata 2014 e previdenza - […] Se il Senato cambia il testo, il Decreto torna alla Camera: avanti di questo passo e scade il tempo per la sua conversione. Sarebbe preferibile un miglior coordinamento nel Governo, altrimenti si creano nuove situazioni di conflitto nel Parlamento e con i cittadini': più celerità dunque, e nessun dubbio sull'uscita a quota 62 anni senza penalizzazioni. Un fardello in meno tolto in particolare dalle spalle dei lavoratori precoci. Il difficile, come accennato pocanzi, verrà dopo: Damiano vorrebbe un pensionamento fissato a 65 anni più 35 di contributi o a quota 41 anni di contributi senza considerare l'età anagrafica, ma come accennato la manovra sconta un peso economico decisamente elevato, qualcosa come 47 miliardi di euro stando alla valutazione formulata dall'INPS. Se confermata, si tratterebbe di una spesa insormontabile per le casse dello Stato, ma il problema delle coperture economiche dei singoli provvedimenti previdenziali inizia a venire galla sempre più spesso. Per Quota 96 il governo ha fatto ricorso alle risorse derivanti dalla Spending Review con ciò scatenando l'ira dello stesso Cottarelli: 'I tagli alla spesa non possono servire a rifinanziare altre spese' ha chiosato il Commissario alla Spending Review, un principio tranquillamente opinabile. D'accordo voler ridurre la tassazione, ma utilizzare le risorse risparmiate per finanziarie interventi previdenziali non appare poi così improbabile, e Voi che cosa ne pensate? Siete d'accordo con il giudizio di Cottarelli? Da che cosa ricavereste le risorse per investire nella previdenza? Dateci il vostro parere commentando il pezzo qui sotto, il dibattito è aperto!