Non c'è bisogno di aspettare il 29 agosto: secondo i sindacati, ed in modo particolare, secondo Unicobas bisogna muoversi subito contro questa riforma della Scuola che viene definita come 'irricevibile'. Sono queste le parole del segretario nazionale, Stefano D'Errico che ha già provveduto a confermare il primo sciopero generale del comparto scuola, proprio in concomitanza con la data d'inizio del nuovo anno scolastico 2014/2015, il prossimo 17 settembre. 
Non è stata scelta a caso questa data: si tratta di un chiaro segnale alle istituzioni che il 'piano Renzi' non va accettato sin dall'inizio perchè, in fin dei conti, rappresenta un condensato di tutto ciò di cui si è parlato nel corso dell'estate.


Scuola, riforma Renzi-Giannini e docenti precari: le ragioni della protesta Unicobas 

D'Errico parla di una riforma dettata più dal terrore del governo di dover applicare obbligatoriamente le sentenze europee riguardanti la regolarizzazione dei precari che abbiano al loro attivo almeno 36 mesi di servizio: una sentenza che non tarderà ad arrivare e che rappresenta una sconfitta per il Ministero dell'Istruzione che, negli ultimi dieci anni, ha continuato ad 'usare' il precariato come pretesto per tagliare immissioni in ruolo, soprattutto al sud. 
Ecco perchè, secondo D'Errico, il governo sta insistendo sempre di più sull'aumento dell'orario di lavoro degli insegnanti nonchè sul taglio dell'ultimo anno delle scuole superiori (da ridurre a quattro anni): secondo Unicobas, dunque, l'esecutivo avrebbe solo studiato il modo per dimostrare alla Suprema Corte dell'Unione Europea come in Italia non ci sia bisogno di un alto numero di immissioni in ruolo per coprire i posti.
Anche la differenziazione degli stipendi in base alla premialità e alla meritocrazia è un altro punto che non piace ad Unicobas e per il quale si protesterà il prossimo 17 settembre e, con tutta probabilità, attraverso altre manifestazioni che verranno organizzate in seguito, se non verranno ascoltate tali motivazioni.