Si tratterebbe di un momento epocale, qualora la riforma del lavoro Renzi 2014, il cosiddetto Jobs Act, riuscisse a portare all'abolizione dell'art. 18, lo Statuto dei lavoratori, per i neoassunti. Si fa un gran parlare di queste manovre ma forse non è chiaro a tutti quali sono le trasformazioni a cui si va incontro. Gli elementi contenuti nel Jobs Act sono molti e in questo articolo cercheremo di fare il punto della situazione e di chiarire come cambierebbe il mondo del lavoro.

Riforma del lavoro Renzi 2014, Jobs Act: abolizione dell'art. 18

La mossa della riforma del lavoro 2014 che sta facendo discutere di più riguarda l'abolizione dell'art.18, lo Statuto dei lavoratori, che tutela coloro che si trovano ad essere licenziati non "per giusta causa" e prevede il cosiddetto reintegro.

Il criterio guida del Jobs Act riguardo l'abolizione dello Statuto sarebbe il seguente: per tutti i neoassunti le tutele dovranno essere crescenti e sulla base dell'anzianità di servizio. Ma soprattutto - e questo è uno dei punti più controversi della riforma del lavoro Renzi 2014 targata Renzi - il reintegro non ci sarà più o, per meglio dire, sarà disincentivato in maniera molto pesante, rendendo sempre più difficile il ricorso alla sede giudiziaria. Il lavoratore che sarà licenziato, per qualsiasi motivo esso avvenga, non avrà più la possibilità di essere reinserito ma avrà semplicemente un indennizzo in denaro.

Questo è il motivo per cui sia un'ala consistente del PD sia i sindacati non concordano con questa idea di riforma del lavoro.

In effetti, si ritiene che in questo modo si dia semplicemente una maggiore facilità di licenziamento in un paese in cui il lavoro non c'è. Una mossa mediante la quale i lavoratori diventeranno molto più ricattabili, soprattutto se si trovano a svolgere attività sindacale in una fabbrica o in un'azienda. La criticità secondo Bersani e i sindacati è molto alta e contraddirebbe l'idea di un Repubblica fondata sul lavoro.

Riforma del lavoro Renzi 2014, Jobs Act: le altre proposte

La riforma del lavoro Renzi 2014 prevede anche altre proposte che, secondo le intenzioni, andrebbero ad incidere ancora più in profondità nel mercato del lavoro. Vediamo allora cosa contiene il Jobs Act:

Questione contratti. Oltre all'abolizione dell'art.

18 e ai disincentivi pesanti per il suo utilizzo in chiave giudiziaria, si prevede una semplificazione delle forme contrattuali previste dalla riforma del lavoro Biagi del 2003. I rapporti lavorativi saranno regolati da non più di 4/5 forme contrattuali.

Questione ammortizzatori sociali. Verranno superate le forme di integrazione salariale e di mobilità in deroga. Il lavoratore percepirà tutele uniformi legate semplicemente alla propria anzianità contributiva e non sarà più legato al lavoro svolto, con forme di reintegro. Si tratta di slegare il lavoratore dal suo lavoro, questa la critica dei sindacati.

Incentivi maternità e per il lavoro femminile. Estensione dell'indennità di maternità, qualora le aziende non versino i contributi e l'istituzione di una tax credit come forma di incentivo alle assunzioni di donne.