Si continua ancora a parlare di Pensioni. In modo particolare, si inizia a considerare l'ipotesi della flessibilità dei requisiti in uscita. La riforma Fornero ha lasciato parecchi buchi nel sistema previdenziale italiano e, di conseguenza, molti lavoratori prossimi alla pensione, si sono ritrovati senza un lavoro e privi di copertura previdenziale. Rimane ancora aperta, inoltre, la nota questione dei Quota 96 del comparto scuola.

Come affermato tempo fa dal Commissario dell'Inps, Tiziano Treu, occorrerebbe un meccanismo di flessibilità del sistema pensionistico. A rispondere è il presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano. Egli, infatti, ribadisce la decisione del Partito Democratico, ovvero la proposta di legge che include la possibilità di mandare in pensione tutti coloro che hanno maturato il requisito dei 35 anni di contributi effettivamente versati, in un'età a partire dei 62 anni, oppure con dopo il versamento di 41 anni di contributi senza considerare l'età anagrafica.



Riforma pensioni 2015, le dichirazioni di Damiano - È stato lo stesso Damiano, a proporre le sei salvaguardie che sarebbero dovuti servire per tutelare migliaia e migliaia di lavoratori che ormai da circa 3 anni hanno assunto il nome di esodati. Si tratta di tutti coloro che pur avendo maturato tutti i requisiti necessari per il pensionamento, sono rimasti penalizzati dall'introduzione della Legge Fornero che, ha mutato radicalmente il sistema previdenziale italiano, anche allungando l'età pensionabile.

Le salvaguardie di Damiano, si sono concluse con circa 162.130 persone salvaguardate e, con un totale di 46.543 pensioni già liquidate. Ma nonostante ciò altri esodati sono rimasti al di fuori delle procedure di tutela. Trattasi di decine di migliaia esodati che ancora risentono gli effetti negativi della Riforma Fornero. A tale proposito Damiano afferma: "ricordiamo al commissario dell'Inps che altri temi previdenziali da affrontare sono quelli delle ricongiunzioni, dell'opzione donna, dei macchinisti delle ferrovie e dei Quota 96 della scuola. Si tratta di un pacchetto di problemi causati da errori legislativi ai quali va posto riparo se si vuole perseguire un criterio di giustizia sociale".

Secondo Treu, invece, la prima priorità è garantire più flessibilità nei requisiti per la pensione, rispetto a quelli dettati dalla Legge Fornero. Secondo Giorgio Santini, infatti, un primo intervento si dovrebbe attuare durante il primo semestre 2015.