Bocciata la proposta del Governo Renzi in materia di scatti stipendiali sul merito: i dati della consultazione de La Buona Scuola diffusi nella giornata di ieri dal Ministro della Pubblica Istruzione Stefani Giannini non possono che far aumentare le proteste su una riforma che stenta a partire, che esclude una parte del personale della scuola e che non si trova nella situazione di avere delle soluzioni atte a soddisfare e risolvere in maniera definitiva le esigenze della scuola. Una riforma che si basa sul merito è accettabile esclusivamente se organizzata su principi e parametri che permettono a tutto il personale della scuola di trovare la propria collocazione. I dati del sondaggio in atto con La Buona Scuola hanno evidenziato quanto l'intero sistema sia da rivalutare e come, nonostante la sentenza della Corte Europea, il piano di assunzioni e di riforma della scuola sia ancora da rivisitare.

Scatti stipendiali sul merito: bocciati

Scatti stipendiali sul merito: bocciati. Argomento chiave della proposta del Governo Renzi, che ne stabiliva l'assegnazione al solo 66% dei docenti: e tutti gli altri? Il Governo Renzi ha proposto l’abolizione degli scatti sti­pen­diali e l’introduzione di cre­diti per meriti didat­tici, titoli o inca­ri­chi nella scuola: è la somma di tali crediti a determinare l'aumento stipendiale, in relazione a gradoni. Il primo scatto si acquisisce al IV o V anno di seguito all'assunzione; i successivi scatti saranno calcolati con regime entro tre anni. Il piano Renzi non interessa però tutti i docenti, ma solo il 66% di questi. Inoltre, i meritevoli dell'aumento degli scatti non potranno essere sempre gli stessi docenti ma dovranno passare il proprio ruolo a un collega.



In base ai risultati della consultazione, il 14% è favorevole a un sistema di scatti stipendiali basato solo sull'anzianità, il 35% favorevole per scatti stipendiali basati esclusivamente sul merito e il 46% richiede un sistema misto tra stipendio e merito docente. I dati diffusi dal Miur evidenziano come sia necessario avviare una rivalutazione del sistema degli scatti stipendiali, che non possono essere basati esclusivamente sul merito e interessare solo una parte del personale docente, motivazione della bocciatura da parte degli "addetti ai lavori". Un mancato accoglimento annunciato dal ministro della Pubblica Istruzione, oltre alla notizia che gli abilitati della seconda fascia delle Graduatorie di istituto non saranno inseriti tra il numero dei docenti con diritto di immissione in ruolo. Questi i risultati della consultazione de La Buona Scuola, dei quali Giannini si è dichiarata soddisfatta e positiva verso l'attuazione di un vero progetto di Riforma della scuola. Si attende dunque di conoscere un riscontro delle altri parti in causa e una nuova tempistica di valutazione del sistema degli scatti stipendiali.