Al via oggi (18 febbraio) nella sede del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, in via Flavia a Roma, il vertice tra governo, organizzazioni sindacali e datoriali per un confronto sul decreto attuativo del Jobs act relativo alle tipologie contrattuali. La riunione con il ministro Giuliano Poletti dovrebbe proseguire venerdì prossimo (20 febbraio) a margine del nuovo consiglio dei ministri che preannuncia importanti novità sulla legge delega sul lavoro e sulla riforma della scuola.
Jobs act e riforma pensioni: al via incontri tra governo, sindacati e imprese
Il ministro Poletti, che ha già aperto un tavolo di confronto nelle scorse settimane, dovrebbe stavolta illustrare le proposte già definite per la nuova governance dell'Inps affidata all'economista bocconiano Tito Boeri in attesa che il Governo Renzi - aldilà delle rassicurazioni su nuove forme di pensione anticipata o prestito previdenziale e nuovi tagli alle Pensioni d'oro - metta nero su bianco le proposte per la riforma pensioni 2015 per la quale si dovrebbe procedere subito dopo la conclusione di tutto l'iter legislativo e attuativo del Jobs act su cui il confronto nella maggioranza si fa sempre più serrato.
Intanto, mentre sulla riforma del lavoro litigano il Partito democratico di Matteo Renzi e il nuovo centrodestra di Angelino Alfano, i sindacati incalzano l'esecutivo. Critico il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo oggi a margine dell'incontro con il ministro Poletti. "Devono rimanere solo quelle forme contrattuali - ha detto il leader della Uil sulle nuove tipologie di contratto previste da uno dei decreti legislativi del Jobs act - che hanno una prospettiva di lavoro vero senza precariato".
Riforma pensioni 2015, la Uil: 'Cosa intendono fare con la legge Fornero?'
Sollecitando urgenti modifiche alla riforma pensioni Fornero, il leader della Uil, che già lo scorso dicembre insieme alla Cgil di Susanna Camusso ha promosso lo sciopero generale contro il Governo Renzi, ha ricordato come sia stato lo stesso ministro Poletti, del Pd, ad affermare che la legge previdenziale del Governo Monti "ha creato un'emergenza sociale".
Quindi, "se è un problema sociale - ha detto Barbagallo - cosa intendono fare? Non possono lanciare la pietra e poi nascondere la mano", ha aggiunto il leader sindacale riferendosi alle rassicurazioni sia del ministro Poletti, ma anche del premier Renzi che - sulla riforma pensioni con maggiore flessibilità in uscita dal lavoro per il pensionamento anticipato sul modello tedesco - ha chiesto anche il "sostegno" della cancelliera Angela Merkel per farsi più forte in Europa, dove vedono con grande preoccupazione ogni ipotesi di modifica alla legge Fornero che prevede di risparmiare 80 miliardi di euro fino al 2020 per garantire la sostenibilità finanziaria del debito pubblico italiano su cui l'Ue non fa sconti.
E la sostenibilità sociale? Gli effetti disastrosi della riforma pensioni Fornero su milioni di lavoratori? Finora sono rimasti in secondo piano, vedi fra tutte questioni esodati e Quota 96 scuola ancora rimaste sostanzialmente irrisolte, come restano da sciogliere i nodi sulle pensioni anticipate di lavoratori precoci o sottoposti a lavori usuranti. Il 2015, su Jobs act e riforma pensioni, come ha detto Poletti, sarà davvero "l'anno della svolta"? Sembra non fidarsi più di tanto la Cgil: "Siamo sostanzialmente delusi", ha dichiarato oggi il segretario confederale del sindacato rosso Serena Sorrentino.