Parere positivo ai primi due decreti attuativi del Jobs act dalla commissione Lavoro della Camera, ma la maggioranza si spacca: nuovo scontro tra il Pd di Matteo Renzi e il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano. Se il buon giorno si vede dal mattino, non sarà facile per l'esecutivo lavorare al cantiere sulla riforma pensioni 2015 dopo il Jobs act, così come annunciato dal ministro del lavoro Giuliano Poletti che venerdì prossimo ha convocato un incontro con i sindacati per proseguire la discussione sulla nuova governance dell'Inps dove si metterà presto all'opera il nuovo presidente Tito Boeri che fa ben sperare per nuove forme di pensione anticipata e nuovi tagli alle Pensioni d'oro.

Riforma lavoro e pensioni, via libera ai primi due decreti attuativi del Jobs act

La commissione Lavoro di Montecitorio, presieduta da Cesare Damiano (Pd), ha dato oggi il via libera ai primi due decreti attuativi del Jobs act sugli ammortizzatori sociali e sul nuovo contratto a tutele crescenti. L'ex ministro del Lavoro del Governo Prodi ha sottolineato che il Pd "ha votato in modo unitario a sostegno - ha spiegato - dei pareri dei relatori e ha posto all'attenzione del Governo alcuni punti essenziali". Le questioni poste all'esecutivo con l'approvazione dei pareri di Damiano e della deputata Maria Luisa Gnecchi, capogruppo Pd in commissione Lavoro, prevedono lo stop delle nuove regole sul licenziamento individuale ai licenziamenti collettivi.

Proposta "perfettamente allineata - ha detto Damiano - al parere espresso dalla Commissione Lavoro del Senato". Il parlamentare della minoranza Pd, litigiosa con la maggioranza dei renziani su riforme, lavoro e previdenza, auspica che per i prossimi decreti attuativi del Jobs act, il Governo Renzi "tenga conto di questo parere convergente delle due Commissioni Lavoro sui licenziamenti collettivi".

Sarebbe una "scelta responsabile e rispettosa del lavoro del Parlamento - ha sottolineato il deputato dem - che migliorerebbe i contenuti del Jobs Act". L'altro impegno a cui viene chiamato l'esecutivo con il via liberare ai pareri Damiano-Gnecchi sulla nuova Aspi è per "il recepimento dell'intesa Stato Regioni per sul contratto di ricollocazione".

Jobs act, si spacca sul Jobs act la maggioranza del Governo Renzi

"In commissione Lavoro alla Camera maggioranza spaccata sul JobsAct. Ncd vota contro il parere del relatore Cesare Damiano", ha sintetizzato su Twitter la deputata di Forza Italia Renata Polverini, vicepresidente della commissione Lavoro. Mentre comunque ancora restano da risolvere alcune questioni tutte interne al Pd, si spacca ancora una volta sulla riforma del lavoro la maggioranza che sostiene il Governo Renzi. "I pareri predisposti dal relatore Damiano sui decreti attuativi del Jobs act - ha dichiarato in una nota stampa il presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi (Ap) - rappresentano una sconfessione di fatto delle già timide innovazioni prodotte dal governo.

L'ex ministro del Lavoro del Governo Berlusconi, critica in particolare come la minoranza del Pd pretenda sostanzialmente "la cancellazione dei licenziamenti collettivi e l'ulteriore rigidità di quelli individuali". Così "il governo - ha detto il senatore di Area popolare - si trova ora di fronte al doppio parere conforme delle due Camere sui licenziamenti collettivi". Sacconi definisce un "pasticcio" la riforma del lavoro del Governo Renzi, condizionata da tanta "ideologia" e che paga "il prezzo dell'unità del Pd".