Tra le altre annotazioni, dovrebbe segnare le assenze: ma il grande assente a scuola è lui, il registro elettronico. In quattro scuole su sei il registro elettronico non c'è e i docenti si arrangiano ancora con il caro vecchio registro cartaceo. E' questa la denuncia che parte dalla Gilda degli insegnanti che accusa il Ministero dell'Istruzione di essere incapace a predisporre tutte le condizioni necessarie, soprattutto tecniche, affinché tutte le classi possano avere il registro elettronico.

Si tratta di un gigantesco piano di dematerializzazione dei documenti, ma l'adozione del registro elettronico a Scuola non è obbligatoria. Eppure, in molti istituti, fa sapere il Gilda, il dirigente scolastico pretende l'utilizzo e la redazione sia del registro elettronico che del registro cartaceo, con conseguente sovraccarico del lavoro degli insegnanti, già saturi di incombenze delle burocrazia.

Registro elettronico e cartaceo: in molte scuole il preside pretende entrambi

E dunque, il registro elettronico che dovrebbe dare una mano e snellire il lavoro dei docenti, finisce col diventare un lavoro supplementare.

Il tutto mentre il decreto della Buona Scuola del Governo Renzi promette di moderare la burocrazia e di eliminare, con un unico provvedimento, lo "Sblocca scuola", le cento misure più inutili e fastidiose.

La percentuale media di utilizzo del registro elettronico nelle scuole è del 58,2% secondo il Ministero dell'Istruzione, prendendo in esame i dati diffusi dall'Osservatorio tecnologico relativo all'anno scolastico 2013/2014: più nel dettaglio, il 53% delle scuole del primo ciclo ne è dotato, percentuale che si innalza fino al 69,2% per le scuole superiori. Ben diversa è la situazione secondo Skuola.net che, divulgando i dati di un sondaggio, afferma che solo il 37% delle scuole ha il registro elettronico, mentre il 27% continua ad usare pure il registro cartaceo, ed il 36% non dispone di alcun registro elettronico ed utilizza solo quello cartaceo.

Tradotto, solo in due istituti su sei si utilizza il solo registro elettronico, nelle altre o manca oppure ci si affida anche a quello cartaceo. Spesso, infatti, (in 3 scuole su quattro, dice Skuola.net), si scrive a penna tutto ciò che va annotato sul registro, per poi riportare, in un secondo momento, il tutto sul registro elettronico. In altre, gli insegnanti passano le annotazioni al bidello che poi le fa trascrivere nel formato elettronico ad una persona incaricata.

Ma l'ostacolo maggiore per l'adozione del registro elettronico in tutte le scuole è la mancanza della rete Wi-fi o il suo malfunzionamento: in quasi una scuola su due, la connessione, pur essendoci, non raggiunge o non lo fa in maniera efficiente, tutte le classi.

Il Governo Renzi si è impegnato per far arrivare dappertutto la banda larga: in tale direzione va il rifinanziamento dei 15 milioni di euro, anche per gli anni 2015 e 2016, volti all'innovazione tecnologica delle scuole. Ma mancano anche i supporti tecnici: il registro del nuovo decennio è il tablet e tutti i docenti dovrebbero esserne forniti. Ma, nella riforma de #labuonascuola si parla di "bring your own device" (Byod): porta il tuo dispositivo. Che la dice tutta sulla situazione attuale del progetto.