L'abolizione delle Pensioni d'oro e l'aumento delle pensioni minime restano i punti chiave delle proposte di riforma pensioni 2015 del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo. Dopo l'intervento ieri su Facebook del parlamentare M5S Luigi Di Maio, vice presidente della Camera dei Deputati, a rilanciare il programma dei grillini su previdenza e lavoro è il deputato Carlo Sibilia, componente del "direttorio" del Movimento 5 Stelle.

Intanto, la Fipac-Confesercenti critica il Governo Renzi nonostante le promesse sulla riforma pensioni: "Il 2015 per tutti i pensionati inizia male".

Riforma pensioni, fisco, lavoro: le proposte del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo

"Invece del Patto del Nazareno - ha detto Sibilia questa mattina ad Agorà, su Rai 3, criticando l'accordo, ormai saltato, tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi sulle riforme - facciamo il patto di San Bernardino da Siena, il protettore degli imprenditori onesti. Facciamo insieme al Pd, se lo vogliono fare - ha proseguito il parlamentare grillino - delle misure per far ripartire il nostro Paese.

Partiamo - ha sottolineato illustrando le proposte del Movimento 5 Stelle su riforma lavoro, fisco e pensioni - dal reddito di cittadinanza, dall'abolizione dell'Irap, tagliamo le pensioni d'oro e aboliamo Equitalia. Con queste quattro cose - secondo il deputato Carlo Sibilia - sicuramente l'economia riuscirà a ripartire".

Riforma delle pensioni, nel 2015 arriva la svolta? Fipac: 'Per tutti i pensionati inizia male'

E in materia di riforma pensioni 2015 critico nei confronti del Governo Renzi - nonostante gli annunci sull'impegno per nuove forme di flessibilità in uscita verso la pensione anticipata e per nuovi tagli alle pensioni d'oro - la Fipac-Confesercenti coordinata dal presidente Massimo Vivoli.

"Il 2015 sarà pure l'anno della svolta - ha detto Vivoli ricordando le parole pronunciate dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti nei giorni scorsi - ma per i pensionati inizia male". Secondo il presidente della Federazione italiana pensionati del commercio, "i pensionati vedranno, infatti, togliere dall'Inps - ha aggiunto il sindacalista - 300 milioni di euro, attraverso le decurtazioni sugli assegni di gennaio e febbraio per effetto - ha spiegato Massimo Vivoli - della perequazione automatica, il meccanismo di rivalutazione che adegua le pensioni al costo della vita". Questo, secondo la Fipac-Confesercenti, è "un altro esempio di come viene trattato il problema previdenziale in Italia: cassa, solo cassa, e nessun rispetto per gli anziani. Questa - secondo il presidente Fipac e vicepresidente Confesercenti - è una vergogna, sia dal punto di vista sociale che morale".