Prosegue il momento di grande fermento attorno al comparto previdenza: mentre dalle parti di Palazzo Madama si continua a ragionare su una riforma che in questo 2015 potrebbe radicalmente cambiare le carte in tavola, l'Inps continua a produrre stime e dati sui futuri andamenti del mercato previdenziale andando a fotografare una situazione sempre più allarmante. Gli ultimi sono arrivati ieri, con le proiezioni sui futuri ammontare delle Pensioni minime che fanno da contraltare ad una situazione nella quale tutti noi, ogni anno, spendiamo oltre 230 milioni di euro per garantire vitalizi e pensioni d'oro agli ex parlamentari.

Stando ai numeri diffusi dall'INPS, il domani dell'Italia è costellato da pensioni minime che in alcuni casi potrebbero non toccare i 350 euro al mese, il tutto a fronte comunque di 30 o 35 anni di contributi versati. Su tutti basti pensare ai requisiti necessari all'accesso alla pensione di vecchiaia, per la quale l'INPS e la macchina previdenziale chiedono sacrifici enormi ai cittadini: per accedere alla pensione di vecchiaia 2015 agli uomini servono 66 anni e 3 mesi di età (66 anni e 7 mesi dal 2016), mentre per le donne tutto dipende dal settore lavorativo di impiego: 66 anni e 3 mesi nel pubblico (66 anni e 7 mesi dal 2016), 64 anni e 9 mesi per le autonome (66 anni e 1 mese dal 2016) e 63 anni e 9 mesi nel privato (65 anni e 7 mesi dal 2016).

Il sistema rischia dunque il collasso con le sperequazioni a crescere sempre più. Renzi non può e non deve stare a guardare.

Pensione di vecchiaia e pensioni d'oro: riforma 2015 Renzi, vitalizi vs pensioni minime - L'ennesimo no della Camera conferma vecchie certezze

Detto di requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia 2015 e di come cambieranno a partire dal 2016 diamo un'occhiata ai dati relativi alle pensioni minime pubblicati dall'INPS. Le pensioni minime ad oggi ammontano a 502 euro, e se un lavoratore non arriva alla soglia lo Stato interviene integrando la parte mancante. Per le giovani generazioni non sarà più così, ecco che un dipendente di 30 anni che oggi percepisce mille euro al mese ne prenderà 408 di pensione, laddove un autonomo nelle stesse condizioni arriverà appena a 350. Dati raccapriccianti che sottolineano una volta di più come una riforma in questo 2015 sia assolutamente fondamentale: l'auspicio è che Renzi e il governo ne prendano presto coscienza, anche se l'impressione è che certi privilegi continuino a permanere.



Su tutti il caso della bocciatura dell'emendamento taglia-vitalizi, passato quasi in sordina e non messo in risalto dai media nazionali: Scelta Civica aveva presentato un emendamento alla riforma costituzionale proponendo un taglio di pensioni d'oro e vitalizi concessi agli ex deputati, un meccanismo che ogni anno costa all'Italia (e dunque a tutti noi) oltre 230 milioni di euro. La Camera ha votato no con oltre 350 voti contrari e solo una sessantina favorevoli, segno evidente questo di come la cinghia la debbano stringere sempre gli stessi. Cioè noi. Se desiderate rilasciare un commento ai dati illustrati o all'attuale contesto di riferimento potete postare un messaggio in fondo alla pagina. Se desiderate continuare a rimanere aggiornati sulle prossime news riferite a pensioni e previdenza vi invitiamo invece a cliccare il tasto 'Segui' in alto a destra.