Per il contratto di lavoro a tutele crescenti le imprese per tre anni potranno beneficiare dell'esenzione per quel che riguarda i contributi da pagare ai neoassunti. Ma da quali risorse attingerà il Governo italiano nel fissare le coperture per gli sgravi? La domanda è d'obbligo visto che proprio in queste ore il Sindacato dei Pensionati della Cgil ha lanciato l'allarme sulla possibilità che vengano ridotti gli stanziamenti a favore dell'assistenza domiciliare per gli anziani non autosufficienti, e dell'infanzia.

Allo Spi-Cgil, in accordo con quanto disposto dalla Legge di Stabilità 2015 in corrispondenza dell'articolo 1 del comma 122, risulta infatti che il Governo intende attingere, per complessivi 100 milioni di euro, dal Fondo di Coesione sociale che ha una dotazione finanziaria complessiva pari a 730 milioni di euro e non magari dal Pac, il Piano di Azione Coesione che è destinato alle infrastutture, e la cui dotazione finanziaria è invece pari a ben 11 miliardi di euro. Ed allora, 'Il governo ruba ad anziani e bambini per dare alle imprese' come riporta l'edizione online del 21/3/2015 de 'Il Manifesto'?

Ebbene, l'auspicio è che in merito il Governo italiano faccia un passo indietro visto che andare a toccare le risorse per le Regioni del Mezzogiorno da destinare all'infanzia ed alla non autosufficienza significherebbe, secondo il Sindacato dei Pensionati della Cgil, andare a depotenziare ulteriormente tutti quei servizi ed interventi che sono fondamentali ed indispensabili per le persone più fragili.

Secondo quanto tra l'altro riportato dall'edizione online del Quotidiano comunista, andare a tagliare di 100 milioni di euro il Fondo di Coesione sociale significherebbe, per esempio, portare a zero in Regioni come la Calabria i fondi a disposizione per tenere aperti gli asili nido. D'altronde togliere 100 milioni di euro ad un Fondo da complessivi 730 milioni di euro significa usare la scure con un taglio pari a quasi il 14% a tutto svantaggio delle persone più bisognose.