Nelle pagine de Il Sole 24 Ore di quest'oggi sabato 21 marzo troviamo un interessante approfondimento relativo alla materia delle Pensioni. Nella fattispecie si parla della circolare dell'Inps numero 63 che disciplina i nuovi termini per andare a riposo. Nel quadro di una revisione delle età per godere dei trattamenti di quiescenza entra in gioco l'aspetto relativo all'allungamento della speranza di vita reso noto dall'Istat per il quale slitta la data utile per andare in pensione dal prossimo triennio 2016/2018. Si dovranno attendere quattro mesi in più rispetto ai limiti attuali.

Lo slittamento in programma vale sia per il semplice collocamento a riposo per raggiunti limiti di età anagrafica che per l'anticipo della pensione.

La pensione di vecchiaia

Per effetto dell'adeguamento della speranza di vita bisognerà aver compiuto 66 anni e 7 mesi per ottenere la pensione di vecchiaia. Questo è il cambiamento sostanziale contenuto nella circolare Inps n.63 che precisa la necessità di possesso di 20 anni minimi di contributi da parte degli iscritti alla cosiddetta AGO. Con quest'ultimo termine si indica quel contingente di lavoratori dipendenti iscritti nelle liste dell'assicurazione generale obbligatoria. Questa nuova disposizione riguarda anche coloro che sono iscritti alle forme similari e sostitutive della precedente, nonché per chi è incluso nelle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla gestione separata. Le donne appartenenti alle gestioni speciali andranno in pensione un anno prima rispetto ai colleghi maschi, ossia a 65 anni e 7 mesi compiuti alle date del 1 gennaio 2016 e 2017.

Dal 2018 invece, tutti dovranno avere 66 anni e 7 mesi.

Pensione anticipata

In attesa che riprendano i lavori sulla discussione circa l'eventualità di estendere fino al 2018 il regime Opzione Donna per andare anticipatamente in pensione, dal prossimo anno le donne dovranno avere i seguenti requisiti per uscire prima dal lavoro: 41 anni e 10 mesi.

Gli uomini potranno farlo con un anno in più sulle spalle rispetto alle colleghe donne. Viene fatto presente, come spiegato sempre su Il Sole 24 Ore, che se il primo accredito di contribuzione parte dal 1 gennaio del 1996 sarà possibile anticipare la pensione avendo 63 anni e 7 mesi più 20 anni di contributi.