Prosegue senza sosta la girandola di novità riferita a pensione anticipata 2015 e ddl Damiano. Come andiamo ormai ripetendo da diverse settimane il vento dalle parti di Palazzo Chigi sembra essere profondamente mutato, con lo stesso presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano ad essersi mostrato particolarmente ottimista in vista del successo della futura manovra. L'ex ministro ha sottolineato come l'idea di introdurre un criterio di flessibilità nel sistema previdenziale 'si stia facendo sempre più strada', con lo stesso membro PD aver indicato gli interventi da dover attuare per reperire le risorse economiche necessarie a sostenere finanziariamente il provvedimento.

Adesso toccherà a Renzi e Padoan valutare la proposta formulata da Damiano: anche il ministro Poletti si è detto possibilista riguardo al programma dell'ex ministro del lavoro che ieri alla Camera ha presentato una specifica interrogazione al riguardo dialogando in Aula con lo stesso Poletti.

Pensione anticipata 2015 e ddl Damiano, ok ai decreti: Renzi e Padoan, ecco le risorse – Indicazioni positive dal question time

Come accennato in apertura, le manovre relative all'introduzione di nuove forme di pensione anticipata 2015 e all'approvazione del ddl Damiano paiono avviate sulla giusta strada. 'Poletti, Boeri e Fornero hanno ribadito che adesso ci sono le condizioni per rendere più flessibile l'età pensionabile, la cosa non può che essere accolta con grande positività' ha dichiarato lo stesso Damiano, che nel corso del question time tenutosi ieri alla Camera ha ribadito al ministro Poletti la necessità di puntare su formule più flessibili e meno rigide. Damiano ha riproposto la propria ipotesi individuando in un'uscita fissata a 62 anni di età più 35 di contributi la strada maestra da dover necessariamente percorrere. Poletti ha riposto all'interrogazione di Damiano sottolineando che sono già in corso le prime valutazioni con l'INPS e che presto si arriverà a delle soluzioni condivise. Il problema più pressante è ovviamente rappresentato dal reperimento delle risorse atte a ratificare il provvedimento, ma anche in questo caso Damiano non si è fatto trovare impreparato.



'Le risorse finanziarie per introdurre nuove forme di pensione anticipata 2015 ci sono e vanno recuperate dai risparmi della Legge Fornero' ha dichiarato il numero uno della Commissione Lavoro, che punta sulla 'parziale e totale cancellazione della indicizzazione delle Pensioni'. La Legge Fornero consentirà risparmi per oltre 300 miliardi di euro nel giro di un quarantennio (2020-2060), una cifra che secondo Damiano va in parte riutilizzata per sostenere i nuovi provvedimenti. 'Posso anche portare la testimonianza di una certificazione della Ragioneria Generale dello Stato' ha concluso l'ex ministro, sicuro di poter dimostrare numeri alla mano la bontà della propria proposta. Adesso la palla passa a Renzi e Padoan, che come noto devono rendere conto anche all'UE. I vertici sovranazionali hanno lasciato carta bianca al governo italiano con la precisazione però che ogni manovra rispetti i consueti vincoli di bilancio, quindi si a nuovi interventi ma con coperture economiche mirate e ben definite.