Reduce dal pirotecnico 4-4 di San Siro contro l'Inter, la Juventus si appresta a tornare in campo domani nella sfida dell'Allianz Stadium di Torino contro il Parma di Pecchia in un match che dovrà gioco forza segnare il ritorno alla vittoria per i bianconeri.

Il pari del Meazza ha lasciato numerose indicazioni positive, consegnando finalmente una fase offensiva efficace, ma anche diverse ombre, soprattutto in fase difensiva, tutti aspetti che Thiago Motta dovrà tenere a mente per decidere quale formazione mandare in campo contro gli emiliani.

La doppietta di San Siro lo indurrà a riproporre Yildiz dal primo minuto e non è escluso che agisca da prima punta al posto di Vlahovic, che potrebbe così osservare un turno di riposo.

Davanti, nel tridente, dovrebbe agire anche Cambiaso, dato che nessuno degli infortunati recupererà dai rispettivi acciacchi.

Yildiz prima punta con Fagioli e Cambiaso dietro, confermato Conceicao

Partendo dalla porta, dovrebbe tornare l'alternanza tra Perin e Di Gregorio, con quest'ultimo che dovrebbe accomodarsi in panchina in favore dell'ex Genoa: entrambi gli estremi difensori hanno dimostrato un grande stato di forma, scegliere chi mandare in campo non è semplice.

In difesa è pronta la linea a 4 composta da Savona e Cabal larghi e Gatti e Kalulu in mezzo (Danilo dovrebbe tornare in panchina), mentre la mediana a due in mezzo dovrebbe essere formata da Locatelli (molto positiva la sua partita a San Siro, sua la verticalizzazione che taglia in due la difesa nerazzurra nell'azione del 4-4) e Thuram.

Davanti è pronto un tridente inedito composto da Cambiaso a sinistra, Fagioli in mezzo e Conceicao a destra: da prima punta dovrebbe invece agire Yildiz che nel ruolo ha già disputato gli ultimi 20 minuti di San Siro segnando il 4-4. Probabile formazione Juventus, 4-2-3-1: Perin, Savona, Gatti, Kalulu, Cabal / Locatelli Thuram / Cambiaso Fagioli Conceicao / Yildiz

Cos'ha detto la partita di San Siro, una Juventus a due facce

Non può che essere contrastante l'umore in casa bianconera dopo il pari di San Siro.

Di aspetti positivi ce ne sono tanti: solo una volta nell'era dei tre punti a vittoria la Juventus aveva perso due trasferte di fila al Meazza contro l'Inter e la tradizione è stata confermata dal pari raccolto in extremis che ha evitato il bis per i nerazzurri dopo l'1-0 di 10 mesi fa.

La squadra di Motta ha finalmente mostrato quanto possa e sappia fare male in zona offensiva, con tutti i gol che vengono da costruzioni dal basso finalizzate dalle giocate dei singoli, anche quelli in crescita: ottima la prova di Cabal, che lancia il perfetto pallone dell'1-1 di Vlahovic, molto buona anche la partita di McKennie, che tra le linee è stato letale (suo l'assist dell'1-1 e quello del 3-4), benissimo Conceicao, che la difesa dell'Inter non è mai riuscita ad arginare (il portoghese ha firmato l'assist dell'1-2 e quello del 4-4).

E le note dolenti? Da quando Bremer si è infortunato, la tenuta del pacchetto centrale difensivo è calata vistosamente. Il gol del 2-2 di Mkhitaryan somiglia paurosamente nello sviluppo alla rete subita dallo Stoccarda in Champions League, entrambe frutto di una penetrazione centrale che non dovrebbe mai essere consentita con quella libertà. Molto male anche Danilo, al secondo rigore causato in tre giorni, e abbastanza ingenuo Kalulu, autore di una buona partita, ma colpevole del più che goffo intervento che ha condotto al secondo rigore per i nerazzurri.

Ora che i bianconeri si sono sbloccati in zona gol bisogna tornare ad avere equilibrio, Motta lo sa e ci sta lavorando. Segnare ad ogni modo 4 gol a San Siro senza Koopmeiners, Gonzalez e Bremer non è stata roba da poco, domani si capirà se la cosa ha infuso la giusta carica per portare a casa i tre punti.