L'ex ministro del Lavoro, Elsa Fornero, in un'intervista rilasciata all'agenzia di stampa Il Velino, evidenzia che 'i progetti di riforma previdenziale possono essere accettati solamente se si trovano le opportune coperture economiche'. La Fornero, così, commenta le ipotesi di riforma previdenziale che si stanno studiando per rendere il nostro sistema pensionistico più flessibile. 'Mi hanno colpevolizzato di aver creato il dramma degli esodati dimenticando che quattro anni fa fummo costretti ad approvare una manovra allo scopo di risanare i conti pubblici.
La riforma del 2011, in realtà, è stata accettata da molti. L'attuale sistema pensionistico produce dei grossi risparmi, quello di cui l'Italia ha bisogno dato che ancora non è uscita dalla crisi'.
Pensione anticipata prima dei 62 anni ma assegni calcolati con il meno conveniente metodo contributivo
Elsa Fornero ricorda che 'il Parlamento è già intervenuto diverse volte a sostegno dei pensionati, per esempio, togliendo la penalizzazione fino al 2017 per chi lascia il lavoro con la pensione anticipata prima del raggiungimento dei 62 anni di età'. L'ex ministro è favorevole, in cambio di un anticipo dell'età pensionabile, ad abbassare l'importo degli assegni calcolando gli stessi con il metodo contributivo.
'Un occhio di riguardo dovrebbe essere posto per quei lavoratori che hanno avuto una carriera lavorativa non continua, con assenze per assistere i propri cari o perché hanno perso il lavoro in determinati periodi; queste persone sono state fortemente penalizzate dal nostro sistema previdenziale. E' per loro che bisogna fare qualche eccezione e non per quelle persone che prendono assegni pensionistici molto alti'.
Infine, la Fornero menziona i più giovani, quei lavoratori che hanno iniziato a lavorare dal primo gennaio del 1996, i quali avranno una pensione tutta calcolata con il meno conveniente sistema contributivo; il valore dei loro assegni sarà poco più alto di quello sociale. Secondo il suo parere, questa situazione è stata creata non dalla legge Fornero ma dalla riforma Dini, nel 1995.