Secondo la notizia riportata sul sito Orizzonte Scuola sembra che il primo Ministro Matteo Renzi voglia organizzare una campagna di informazione per rispondere allo sciopero dei docenti indetto dai sindacati il prossimo 5 maggio. Il PD si è riunito lunedì 20 aprile al Nazareno per discutere sul tema della scuola e dei dissensi da parte dei sindacati e del personale scolastico nei confronti della Riforma.
L'argomento principale affrontato è stato quello dello sciopero del 5 maggio indetto, appunto, dai sindacati della scuola. Renzi non è d'accordo e per questo motivo invierà una lettera a tutti gli insegnanti italiani per informare loro in cosa consiste la Riforma della Scuola e spiegarne la validità e l'importanza per il futuro della Scuola italiana.
Per rispondere alle assemblee sindacali che si sono mobilitate nei giorni scorsi per esprimere il loro dissenso sul Ddl e che promettono battaglia con una serie di scioperi, primo fra tutti, quello generale del 5 maggio, Renzi ha attivato i circoli del partito per avviare una campagna informativa sulla riforma.
Sull'argomento dello sciopero ha preso la parola il segretario Uil Di Menna riferendosi a ciò che ha dichiarato il primo Ministro che ha affermato che uno sciopero che protesta contro una riforma che promette di assumere 100mila precari è ridicolo. Quello che preoccupa Di Menna è invece lo scontro fra Governo, scuola ed insegnanti. Il problema principale, secondo il segretario della Uil, è il licenziamento dei supplenti iscritti nelle Graduatorie d'Istituto e i super poteri affidati ai dirigenti scolastici. Di Menna ha comunque rammentato che lo sciopero va rispettato per il sacrificio economico che comporta.
Secondo le indiscrezioni riportate sempre dal sito Orizzonte scuola, si sarebbe discusso anche degli emendamenti: presentate da parte di esponenti del PD alcune modifiche per quanto riguarda il diritto ad essere assunti degli idonei del concorso del 2012 e per la riserva degli iscritti in seconda fascia al prossimo concorso che verrà indetto forse entro il 2015, ma soprattutto sui poteri dati ai presidi, che non dovrebbero essere esclusivi ma coadiuvati, nella scelta dei docenti, dal Consiglio d'Istituto.