Il DDL Scuola 2015 è passato ma chi protesta non si rassegna. Tra i sindacati e i docenti la miccia resta accesa e gli animi in tumulto. A sostenerli il Movimento 5 stelle, da sempre uno degli oppositori più accaniti di questa riforma della scuola voluta da Renzi e dalla Giannini. C'è da dire che la Commissione Cultura della Camera ha tentato di mediare fra quanto contenuto nella bozza originale e quanto richiesto dai contestatori, ma i capitoli più contestati, come le nomine dei dirigenti scolastici e le assunzioni, sono rimasti sostanzialmente i medesimi.
Proprio per questo Renzi viene accusato di dittatura e gli si rinfaccia la sua propaganda sul dialogo, che alla fine, nonostante uno sciopero epocale come quello del 5 maggio, non ha portato a nessun cambiamento del testo iniziale. Stefania Giannini ha detto che questo disegno di legge 'ha una valenza politica e culturale molto forte' con un testo arricchito e integrato'. Ma quanti la pensano come lei?
I capitoli caldi del DDL scuola 2015
Il preside sceriffo è uno dei capitoli più caldi della riforma scolastica del DDL 2015. Il potere conferitogli di assumere e valutare il merito dei docenti viene considerato un tornare indietro, invece che un progredire verso la democrazia.
Renzi ha sostituito la parola 'sceriffo' con 'sindaco', ma la sostanza non cambia. Il preside sarà affiancato da aiutanti e alle sue scelte vi sarà il contributo diretto di docenti, genitori e studenti che avranno il compito di valutare l'offerta formativa triennale. Una delle conquiste maggiori sul DDL scuola riguarda gli idonei del concorso scuola 2012, che verranno assunti il prossimo anno, nel 2016. In quanto a diventare docenti degli istituti superiori, il Governo fa sapere che sarà necessaria la laurea, il concorso e poi si otterrà un contratto di apprendistato di durata triennale, in cui si verrà affiancati da un altro insegnante in aula. Infine, un accenno lo facciamo anche sul 5 per mille, che verrà utilizzato per reperire nuove risorse, sul fondo di solidarietà per le scuole disagiate, che passa dal 10% al 20% e sulla detrazione fiscale per le scuole private, che sarà del 19% per un massimo di 400 € per ogni figlio.
Per tutta risposta, il 12 maggio si sciopera di nuovo. Voi ci sarete?