Pare proprio che Renzi non faccia più breccia nel cuore degli insegnanti e dei loro rappresentanti sindacali. Eppure il premier all'inizio del suo mandato aveva posto proprio la Scuola al centro dell'attenzione e delle attività del governo. Adesso la situazione pare completamente rovesciata. Pare, appunto che la scuola abbia sì cambiato verso, ma non nel verso auspicato e sognato dagli interessati.

La buona scuola del paladino Renzi non riscuote consensi. Anzi si prospetta un fine anno scolastico particolarmente incandescente. Le minacciate mobilitazioni contro la Buona Scuola rischiano di far saltare gli impegni e gli appuntamenti di fine anno, ma anche le programmate, tanto attese ferie. Il boicottaggio delle prove Invalsi, lo sciopero dello scorso 5 maggio, gli insoddisfacenti incontri dei giorni scorsi sono un preludio, certamente non rassicurante per milioni di famiglie che attendono gli esiti dell'andamento scolastico dei propri figli per partire.

Il paventato rinvio degli scrutini è un presupposto per creare difficoltà per scrutini, per gli esami di Maturità 2015 e per le ferie

Dobbiamo, comunque, annotare che nonostante gli infruttuosi incontri tra parti sociali (genitori e studenti compresi) e governo, l'iter parlamentare del ddl sulla Buona Scuola non ha subito rallentamenti, anzi ha superato l'esame della VII Commissione Cultura ed è passato alla Camera ove per martedì prossimo 19 maggio dovrebbe esserci il voto per la sua approvazione. Renzi sa bene, però, che non può permettersi dei passi falsi, le elezioni regionali sono ormai prossime pertanto va avanti con cautela usando l'arma della persuasione anche mediatica. Difatti al premier sta a cuore il suo elettorato basato sulle famiglie con figli che vanno a scuola che mal accoglierebbero una protesta che abbia come oggetto gli scrutini con ripercussioni sull'esito finale, sugli esami di maturità e sulle ferie.

Nel sindacato la Cisl non è d'accordo sul blocco scrutini

Laleader della Cisl, Anna Maria Furlan, ha già espresso la suaposizione contraria ad un eventuale blocco degli scrutini propostodalle altre organizzazioni sindacali perché creerebbe solo disagialle famiglie e ai ragazzi. Dopo lo sciopero unitario del 5 maggio, isindacati si dividono di nuovo? Tale eventualità tornerebbeutile a Renzi per spaccare il sindacato proprio su una materia cosìcontroversa e fondamentale per la sopravvivenza del suo governo.Quindi i prossimi giorni potrebbero essere decisivi sulla finedell'anno scolastico. Il blocco degli scrutini, come dicevamo,danneggerebbe non solo il buon esito dell'anno scolastico, maturitàcompresa, ma anche le vacanze delle famiglie.

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