"Restituiremo una parte di questi soldi": lo ha dichiarato oggi il premier e leader del Pd Matteo Renzi, intervenendo sulla riforma Pensioni ai microfoni di Radio Anch'io su Radio 1, soffermandosi sui rimborsi delle dei trattamenti previdenziali in ottemperanza alla sentenza della Corte Costituzionale. "Stiamo studiando - ha detto Renzi - come fare a rispettare la sentenza". Ma nello stesso tempo l'esecutivo deve fare attenzione alle "esigenze del bilancio". Per chi spera che novità possano arrivare per tutti i pensionati, o almeno per la fasce più deboli, le parole del presidente del Consiglio non sono per niente incoraggianti.

"Purtroppo questi soldi - ha affermato - non andranno ai pensionati che prendono settecento euro al mese".

Riforma pensioni e rimborsi, il piano del Governo Renzi e le critiche dell'opposizione

Non si fanno attendere le critiche dell'opposizione. "Renzi dice - scrive su Facebook il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini - 'restituiremo una parte dei soldi' tolti ai pensionati. Una parte? Vergogna, la Lega - ha aggiunto farà le barricate! Restituire tutto a tutti - ha ribadito Salvini - e cancellare la Fornero. Siamo pronti - ha avvertito il leader leghista - a bloccare i lavori in Parlamento". "Renzi continua imbroglio su pensioni e scuola", ha scritto su Twitter Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera.

"Non restituisce soldi a pensionati - ha aggiunto - e fa assunzioni di massa senza concorso, vergogna!".

Modifiche alla legge Fornero: il pressing dei sindacati sulla pensione anticipata

Sul piede di guerra anche le organizzazioni sindacali che chiedono l'applicazione della sentenza e i correttivi alla legge Fornero per la pensione anticipata per tutti.

"Speriamo solo - ha detto il segretario nazionale della Uil Pensionati Romano Bellissima - di ottenere il rispetto della legalità e che il governo ripristini il nostro diritto". "Va messa mano alla riforma Fornero - ha ribadito oggi la leader della Cgil Susanna Camusso sollecitando nuovi criteri di flessibilità per i prepensionamenti di uomini e donne - per risolvere tante ingiustizie e sulle pensioni.

La sentenza della Consulta - ha aggiunto la dirigente sindacale oggi a Bolzano - deve essere applicata".

Prepensionamenti per tutti, cambio di rotta dell'esecutivo: più flessibilità in uscita

Intanto, l'esecutivo sembra voler cambiare decisamente rotta sulla riforma pensioni passando dalle parole ai fatti. Inserimento di un nuovo regime di uscita più flessibile del lavoro a cominciare dal raggiungimento del requisito anagrafico dei 62 anni ma in presenza di almeno 35 anni di contributi previdenziali, nuove forme di pensione anticipata per tutti, ma con diverse penalizzazioni più o meno lievi, sono allo studio del Governo Renzi dopo mesi di discussioni, promesse e polemiche. Nuove misure legislative finalizzate a sbloccare la rigidità per l'accesso al pensionamento favorendo la cosiddetta staffetta generazionale per dare lavoro ai giovani.

Su questo doppio binario si muove l'esecutivo ed è già al lavoro lo staff tecnico del ministro Giuliano Poletti. Lo ha detto oggi la sottosegretaria al Lavoro e alle Politiche sociali, Franca Biondelli, rispondendo in commissione Lavoro pubblico e privato a Montecitorio a un'interpellanza parlamentare della capogruppo del Marialuisa Gnecchi (Partito democratico), relatrice dei ddl per la pensione anticipata insieme alla collega di Forza Italia Renata Polverini.