Servirà un nuovo confronto con il Consiglio dei Ministri prima che si possano definire i dettagli per un incontro tra parti sociali e Governo. A spiegarlo è il Ministro del lavoro Giuliano Poletti, che ha rilasciato nuove dichiarazioni sul tema della previdenza dopo che nella giornata di ieri i principali sindacati hanno rinnovato la richiesta di un incontro urgente con gli esponenti dell'esecutivo.
"Incontrerò sicuramente i sindacati, non appena avremo definito una posizione collegiale in merito alla sentenza della Consulta" spiega l'esponente del PD, specificando però che bisognerà avere ancora un po' di pazienza perché "è necessario un approfondimento dei contenuti". La questione si è fatta ancora più delicata dopo che la Corte Costituzionale ha deciso di dichiarare illegittimo il blocco attuato dal Governo Monti sulle rivalutazioni Istat delle Pensioni che partono dalle 1450 € al mese. I lavoratori in attesa di nuovi meccanismi di flessibilità previdenziale sono preoccupati di veder distrarre risorse fondamentali per l'ottenimento della pensione anticipata, pertanto chiedono che si porti avanti un'attenta riflessione sulla situazione di squilibrio del sistema.
Riforma pensioni, parla Damiano: servono correzioni sull'intero sistema pensionistico italiano
A tal proposito è tornato a farsi sentire anche il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, che ha fatto delle pensioni anticipate uno dei cardini della propria politica di tutela dei lavoratori. "Il sistema previdenziale ha bisogno di correzioni" ha ribadito, specificando che proseguendo con continui "aggiustamenti parziali e contraddittori" non si arriva da nessuna parte, ed anzi al contrario si va incontro al potenziale aumento della sofferenza tra gli stati sociali più deboli, così come del rischio povertà. Proprio per questo motivo, il Parlamentare si è unito all'appella lanciato dai sindacati per chiedere che il Governo metta finalmente mano alla questione, sbloccando così non solo il pensionamento di chi è avanti con l'età, ma anche il turn over dei giovani disoccupati.
Flessibilità pensionistica, le tre proposte di Quota 100, 97 e 41 restano migliore soluzione per Damiano
Stante la situazione, le proposte più interessanti elaborate da parte della Commissione lavoro alla Camera sulle pensioni anticipate restano ancora una vola legate al meccanismo delle quote. Dopo che la quota 100 è stata scartata perché troppo onerosa per le casse pubbliche, i parlamentari hanno optato per la quota 97, in grado di offrire il pensionamento già a partire dai 62 anni di età, seppur rispettando due criteri:
- 35 anni di contribuzione già accumulati presso l'Inps;
- l'accettazione di una penalizzazione massima dell'8% sulla mensilità erogata.
Per i lavoratori precoci si è pensato inoltre ad una soluzione alternativa, visto che il limite dei 62 anni potrebbe apparire eccessivamente penalizzante: si tratta della quota 41, che prevede di garantire la pensione anticipata con il semplice accumulo dei contributi.
Resa il fatto che qualsiasi azione debba partire da un tavolo di confronto, che secondo molti tarda ad arrivare ormai da troppo tempo.
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