Come anticipato ieri dal premier Matteo Renzi, durante la trasmissione televisiva "L'Arena" su Rai 1, condotta da Massimo Giletti, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto sulle Pensioni. Decreto "dovuto" dopo la sentenza della Consulta, che aveva bocciato parte della legge Fornero sul mancato adeguamento dei trattamenti previdenziali al costo della vita. Ricordiamo che la mancata indicizzazione delle pensioni per gli anni 2012 e 2013 fu decisa dal governo Monti nel dicembre 2011con il decreto "Salva Italia" a causa del perdurare della crisi economica che attanagliava l'Italia e non solo.

Vediamo in cosa consiste il rimborso dovuto per la sentenza della Consulta

Come preannunciato ieri, Matteo Renzi, ha mantenuto la promessa. La reindicizzazione delle pensioni riguarderà 3,7 milioni di pensionati che il 1° agosto riceveranno un risarcimento "una tantum" che varia dai 750 ai 278 euro, in base all'ammontare mensile della propria pensione, praticamente minore è il reddito pensionistico maggiore è il bonus. Si va, ad esempio dai 750 euro per i pensionati con assegni da 1.700 euro lordi, con una rivalutazione di 180 euro all'anno, ai 278 euro per quelli da 2.700 con un adeguamento di 60 euro all'anno.

Sonoescluse da questo rimborso le pensioni superiori ai 3200 euro per un totale di circa 650 pensionati. Inoltre, ha precisato in conferenza stampa il premier, a questo indennizzo forfettario si dovranno aggiungere le rivalutazioni che variano dai 180 ai 60 euro in più per ogni anno.

Altra novità annunciata dal premier Renzi sulle pensioni, sarà l'uscita anticipata con il criterio della flessibilità

Altro annuncio riguarda il tema della pensione anticipata atteso ed auspicato sia dalla parte politica sia dai diretti interessati (i lavoratori). Con la nuova legge di stabilità verranno introdotti nuovi meccanismi meno rigidi di uscita dal mondo del lavoro. Anticipazione che va nella direzione più volte chiesta ed auspicata dall''esponente di spicco della sinistra del Partito Democratico, nonché presidente della commissione lavoro della Camera on.

Cesare Damiano, ma anche dalla Lega di Matteo Salvini, avendo presentato emendamenti simili nei quali la proposta della flessibilità e della possibilità dei prepensionamenti era l'elemento centrale e comune.

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