Oggi 13 maggio 2015 le associazioni degli studenti sono state ascoltate sulla riforma della Scuola a Palazzo Chigi dai rappresentanti del Governo, per esattezza i ministri Giannini, Boschi, Delrio e Madia. Qual'è stato il risultato finale? Un articolo apparso sul sito Unione degli Studenti ha accusato il Governo di tentare di strumentalizzare i giovani contro i docenti e i sindacati.

L'articolo in questione esordisce affermando 'siamo stati presi in giro'. Perché queste affermazioni? Ecco la descrizione fatta dai diretti interessati.

Scuola, incontro studenti e Governo del 13 maggio 2015

Gli studenti affermano che il Governo si rifiuta di riconoscere le richieste maggioritarie sulla scuola, affermate anche tramite gli scioperi e le varie forme di protesta degli ultimi giorni, compreso il tentativo di boicottare i test invalsi. Sugli emendamenti approvati, viene detto che non si tratta di quelli che cambiano la sostanza del DDL, per cui sono solo specchietti per le allodole.

Nel corso del dibattito, i ministri hanno cercato di istigare gli studenti contro sindacati e docenti, 'facendo delle aperture sugli emendamenti', ma senza cambiare la riforma nel suo fondamento. Questo è stato visto come un tentativo di dividere la maggioranza che protesta. Invece le associazioni studentesche hanno le idee chiare: non vogliono una riforma che porta disparità tra scuole attraverso il 5 per mille e i bonus vari, non vogliono un abbandono della scuola pubblica in favore della scuola privata, agevolata in varie cose. La corsa contro il tempo per l'approvazione del DDL, giustificata con le assunzioni dei precari, viene vista come uno svilimento della democrazia.

Gli studenti manifesteranno ancora contro il DDL scuola

Per questi e altri motivi, le proteste degli studenti continueranno. Nei giorni 18 e 19 maggio saranno promosse iniziative in contemporanea al voto alla Camera, appoggiando la lotta di docenti e genitori. Se necessario anche per ciò che riguarda il blocco degli scrutini. L'Unione degli studenti non sta dalla parte di Renzi!