Aldilà delle buone intenzioni dell'esecutivo e delle promesse del presidente del consiglio alle "nonne di sessantadue anni", non sarà per niente facile il percorso, certamente tutto in salita, che dovrà portare a nuovi tipologie di flessibilità per l'uscita dal lavoro verso la pensione anticipata nel quadro della riforma Pensioni 2015 finalizzata a modificare in parte la legge Fornero.

Così come sarà difficile che a misure di flessibilità vengano poi aggiunte altre misure auspicate dai lavoratori e promesse dall'esecutivo come quella che prevede l'estensione del bonus fiscale da 80 euro al mese - attualmente concesso ai lavoratori dipendenti che percepiscono meno di 1.500 euro al mese di stipendio - anche ai pensionati, ai meno abbienti, alle partita Iva.

Riforma pensioni, il sottosegretario Baretta: la flessibilità dà risposte trasversali ma costa molto

A fare il punto della situazione, ieri nel corso di un incontro ad hoc organizzato alla Camera dal gruppo parlamentare dem, oltre ai diversi parlamentari del Pd che hanno presentato le diverse proposte per una maggiore flessibilità nel sistema pensionistico italiano, anche il sottosegretario del Mef Pier Paolo Baretta.

Già coautore del più costoso ddl per il prepensionamento a sessantadue anni con trentacinque anni di contributi e l'otto percento di penalità che porta la prima firma di Cesare Damiano, il sottosegretario ha spiegato che, così come calcolato dall'Inps, questa proposta effettivamente è molto costosa (richiede l'impegno di più di otto miliardi di euro) ma oltre a dare risposte a chi è stato tradito dalla legge Fornero, e oltre a consentire di intervenire nelle situazioni più difficili, come quella dei lavoratori sopra i cinquantacinque anni che hanno perso l'occupazione, permetterebbe di creare nuove opportunità di lavoro per i giovani. Assunzioni dei giovani che sarebbero senz'altro favorite anche dalle nuove misure del Jobs act e dal contributo alle imprese per i nuovi assunti a tempo indeterminato.

Marcia indietro del governo sull'estensione del bonus fiscale da 80 euro anche ai pensionati

"È difficile pensare - ha detto senza tanti giri di parole il sottosegretario all'Economia e alle Finanze - che, ad esempio, allarghiamo il bonus da 80 euro al mese ai pensionati oppure alle partite Iva - ha detto - e contemporaneamente introduciamo misure". Per questo, anche se sarà difficile e anche se lui non lo ritiene un fatto scontato (a maggior ragione dopo l'allarme lanciato ieri dalla Bce), per il sottosegretario Baretta si deve portare avanti il discorso della flessibilità in uscita perché la proposta ha una "portata occupazionale e consente - ha spiegato - un processo di ricambio". L'esponente del Governo Renzi ha inoltre aggiunto che oltre a quelli appena elencati ci sono altri problemi nel sistema pensionistico che andrebbero risolti, come quello del ricongiungimento oneroso o quello della carriera previdenziale, ciò che però può riuscire a dare risposte più esaustive e "trasversali" su più fronti è la proposta per la flessibilità in uscita "ma tutto - ha detto realisticamente Baretta - non ci sta".