Secondo molti osservatori, la forza di Renzi sta tutta nel fatto di ostentare grande sicurezza: intanto, arriva la prima bocciatura per la maggioranza che, sul tema della riforma Scuola 2015, è stata battuta in Commissione Affari Costituzionali. Un altro segnale negativo per il governo Renzi è stato il rinvio del parere della Commissione Bilancio sulla sostenibilità economica e finanziaria del processo di riforma.

Questi due campanelli d'allarme hanno fatto sì che la minoranza dem riacquisisse la propria forza, ma il timore è un altro: essendo ancora una volta slittati i lavori di una decina di giorni, il tempo, soprattutto per varare il piano assunzioni e renderlo operativo già per l'anno scolastico 2015-2016, si riduce sempre di più. In poche parole, se il piano assunzioni è connesso alla riforma scuola 2015, questa è la posizione di Renzi, se quest'ultima ha battute d'arresto al Senato potrebbero saltare anche le immissioni in ruolo.

Caos sulla riforma scuola 2015 Renzi-Giannini

La prima bocciatura del governo Renzi sulla riforma scuola 2015 è stata salutata favorevolmente da molte forze politiche: Loredana De Petris di SEL si dice contenta perché potrebbe spingere il premier ad aprire un vero dialogo con l'opposizione e con il mondo della scuola mentre il M5S fa sapere che, a questo punto, Renzi non può più fingere di ignorare l'allarme che il mondo della scuola sta lanciando attraverso scioperi, manifestazioni e mobilitazioni di ogni genere e forma.

A difendere l'operato del governo sulla riforma della scuola è stato il relatore Marcucci del PD che ha sottolineato come non si tratti di una vera battuta d'arresto, ma soltanto di un piccolo incidente di percorso, e che l'iter del ddl proseguirà senza più intoppi. Il giudizio della Commissione Affari Costituzionali non riguarderebbe una presunta incostituzionalità del provvedimento. Ma un'altra piccola battuta d'arresto arriva anche dalla Commissione Bilancio che ha rinviato il proprio parere: la motivazione non è stata diffusa, ma è chiaro che a questo punto convenga un po' a tutti attendere quali saranno le modifiche proposte e ammesse alla discussione in Senato.

Referendum iscritti PD: news riforma scuola Renzi-Giannini per il 2015

Intanto, prosegue ancora lo scontro interno al PD: se la minoranza dem può dirsi contenta della prima bocciatura del governo, è anche chiaro che si tratta di una resa di conti interna al partito e alle sue correnti. Alfredo D'Attorre lancia una proposta alla Direzione del partito: formulare un referendum tra gli iscritti al PD per capire se la base concorda con le proposte di riforma scuola 2015 del governo Renzi. Si tratta di uno strumento democratico previsto chiaramente dallo statuto del Partito Democratico ma che, fino a questo momento, non è stato mai utilizzato. La maggioranza renziana e i fedelissimi del premier hanno già fatto sapere di non accettare la proposta che servirebbe soltanto a far arenare la riforma della scuola.

Insomma, l'emergenza democratica che investe il paese sembra investire anche il PD.

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