Torniamo a fare il punto sulle Pensioni dei precoci, ad oggi 10 giugno le novità principali arrivano dal presidente dell'Inps Boeri, che è intervenuto al Forum HR 2015 dell'Abi, evento arrivato quest'anno alla decima edizione e svoltosi presso Palazzo Altieri a Roma. Tra i tanti temi toccati dal numero uno dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale c'è stato anche quello riguardante le pensioni. In particolar modo Tito Boeri si è soffermato sull'importanza di introdurre una maggiore flessibilità in uscita, strizzando l'occhio al sistema contributivo.

Pensioni, Boeri dopo Padoan: il sistema contributivo strada percorribile

Le dichiarazioni del numero uno dell'Inps richiamano alla mente le parole pronunciate nella precedente settimana dal ministro dell'Economia Padoan, il quale aveva affermato come i veri diritti acquisiti siano basati sul contributivo, aprendo di fatto la strada ad una futura penalizzazione dell'assegno pensionistico calcolata mediante il contributivo. Già la settimana scorsa l'intervento del ministro aveva scatenato la rabbia di migliaia di lavoratori precoci, una delle categorie che - qualora il governo percorra la strada tracciata in qualche modo da Padoan - si troverebbe maggiormente in difficoltà.

Intanto Boeri, nel corso del suo intervento al Forum dell'Abi, ha fissato per la fine di giugno la presentazione della proposta sulla previdenza da consegnare all'esecutivo, idea per la quale non sono state risparmiate critiche al professore dell'Università Bocconi. 

Pensione anticipata: Boeri insiste, Damiano chiede a Renzi il passo decisivo

'Il sistema contributivo permette una certa flessibilità e se le persone vanno in pensione prima con un assegno più basso questo può comportare inizialmente tensioni ma non causerebbe un aumento del debito implicito del sistema pensionistico', così Boeri ha confermato la propria apertura al ricalcolo delle pensioni mediante il contributivo, sistema che porterebbe una riduzione annuale dell'assegno intorno al 5-6 percento, ben superiore quindi rispetto alla penalizzazione prevista nel disegno di legge 857 su cui punta tutte le proprie fiches Cesare Damiano, che ha fissato una riduzione pari al 2 percento, fino ad un massimo dell'8 percento se il lavoratore decide di andare in pensione a 62 anni e 35 di contributi. A questo proposito, va segnalato l'ultimo intervento del Presidente della Commissione Lavoro alla Camera, che con una nota pubblicato sul proprio sito ufficiale cesaredamiano.org ha espresso il proprio apprezzamento nei confronti del Premier Matteo Renzi riguardo la recente apertura sulle modifiche delle riforme della scuola e legge istituzionale, invitandolo però allo stesso tempo a fare lo stesso in futuro per altri temi, come quello delle pensioni. Sappiamo già che il tema della previdenza verrà trattato al termine dell'estate, quando il governo - in vista della Legge di Stabilità per l'anno 2016 - sarà chiamato a prendere una decisione definitiva. Quale via verrà percorsa dal Partito democratico? Renzi ascolterà Boeri oppure si affiderà a Damiano? Qual è la vostra opinione?