Novità su pensioni e uscita dal lavoro anticipata? Da tempo si discute e si rincorrono notizie su una possibile riforma del sistema previdenziale dopo quella del 2011 nota come legge Fornero. In queste ore si riaccende il dibattito in seguito alle dichiarazioni rilasciate alla Camera dalla prima carica dell'Inps Tito Boeri nel corso della relazione annuale. Parallelamente resta in piedi l'ipotesi Damiano.

Vediamo in sintesi quali sono le proposte avanzate e i requisiti attuali per andare in pensione.

Pensioni: i 5 punti della "cura" Boeri e Damiano a confronto

1) Reddito minimo garantito per gli over 55: si tratterebbe di un sussidio economico per chi perde il lavoro ed è lontano dalla pensione;

2) Unificazione senza oneri: darebbe la possibilità di riunire i contributi versati in più di una gestione, senza dover pagare la ricongiunzione;

3) Armonizzare il sistema: si propone di armonizzare i tassi di rendimento dei contributi versati e il sistema dovrebbe valere anche per i vitalizi;

4) Flessibilità sostenibile: si otterrebbe spalmando il montante accumulato nel corso della vita lavorativa in relazione all'età di uscita e alla speranza di vita residua (con inevitabili ripercussioni sull'assegno pensionistico per chi esce prima dal lavoro);

5) Contributi aggiuntivi: i lavoratori avrebbero la possibilità di aumentare la rendita versando dei contributi aggiuntivi anche dopo il pensionamento.

L'altra, per cosi dire, corrente di pensiero trova uno dei suoi rappresentanti pilota in Cesare Damiano (PD). Questi i criteri:

Si propone come requisito minimo pensionistico 35 anni di contributi ed una pensione pari a 1,5 volte quella sociale. Rispetto ai 66 anni di età pensionabile, si perderebbe un 2%: pertanto chi andrebbe in pensione a 62 con 35 anni di contributi, avrebbe un taglio dell' 8% ma la penalizzazione sarebbe più leggera con più anni di contributi. Restare a lavoro invece farebbe acquisire 2 punti percentuali ogni anno fino al raggiungimento di un bonus dell'8% per chi resta a lavoro fino al settantesimo anno di età. Infine pensione per tutti al raggiungimento di 41 anni di contributi senza alcuna distinzione e penalità.

Accanto a questi possibili scenari che, a dire il vero, rimbalzano da mesi tra giornali, siti e tv, si contrappone una sola verità. I requisiti previdenziali, entrati in vigore a partire dal 1°gennaio 2014 inerenti alle Pensioni anticipate e di vecchiaia, prospettano una situazione dalla quale è impossibile sfuggire. Vediamola in breve.

Pensioni vecchiaia 2015: requisiti uomini e donne

Sesso

Settore/Categoria

Requisiti/Età

Donna

Privato

63 anni e 9 mesi

Donna

Lavoratrici autonome iscritte alla gestione separata

64 anni e 9 mesi

Donna

Pubblico

66 anni e 3 mesi

Uomo

Pubblico

66 anni e 3 mesi

Uomo

Privato

66 anni e 3 mesi

Pensioni anzianità (anticipata) 2015: requisiti uomini e donne

Per tutto il 2015 potranno presentare la domanda di pensione anticipata le lavoratrici in possesso di almeno 41 anni e 6 mesi di contributi. Per gli uomini saranno necessari invece 42 anni e 6 mesi. Dal 2016 è previsto un ulteriore rialzo.