C'è una lettera pubblicata sul numero di oggi, domenica 5 luglio 2015, del giornale 'Il Fatto Quotidiano' che induce alla riflessione e che, in poche righe, riesce a riassumere gli stati d'animi dei docenti di tutta Italia che cercano in tutti i modi di farsi ascoltare dalle Istituzioni per fermare la riforma della Buona Scuola firmata Renzi-Giannini.
La lettera in questione è firmata Elisabetta Martin ed è intitolata 'La bellezza di insegnare nonostante le mille avversità'.
Riforma scuola Renzi: non è solo strapotere presidi o problema precari
La missiva, in realtà, è una serie di domande che la docente si pone in merito alle 'brutture' del disegno di legge del governo: ci si chiede come mai si continui ad identificare la riforma con lo 'strapotere' dato ai presidi e con il problema dei precari.
Elisabetta Martin si rivolge soprattutto alla minoranza dem e in modo particolare all'onorevole Pippo Civati: 'ci rendiamo conto che il potere dato ai dirigenti scolastici è soltanto uno dei mille problemi?
La docente pone l'accento sulle deleghe in bianco, sull'aumento dell'orario settimanale che come orario didattico è tra i più alti d'Europa, sugli ambiti territoriali, sulla 'Buona Scuola' statale che va avanti a stento con i contributi privati 'volontari obbligatori' all'interno di strutture fatiscenti.
'Perchè il mio stipendio fa schifo e la gente pensa che siamo privilegiati?'
La lettera prosegue con la 'descrizione' degli strumenti didattici che la docente è 'costretta' ad adoperare, a proprie spese, per lo svolgimento del proprio lavoro: computer personale, cellulare con collegamento internet, amplificatore suono (per le attività di ascolto).
'E le stampate fatte a mie spese per sei classi?' si chiede Elisabetta Martin 'E, mostruosità assoluta, la patente logica aziendale che plasmerà il sistema?'
La docente conclude precisando di insegnare inglese, di avere degli alunni simpatici e di andare a scuola, contenta di entrare in classe. Le ultime domande 'amare' che si pone l'insegnante sono queste: perchè non posso lavorare come vorrei poter lavorare? Perché il mio stipendio fa schifo? Perché la gente continua a pensare che siamo dei privilegiati con tre mesi di vacanza?