Per il prossimo anno scolastico 2015-2016 l’organico di fatto del personale Amministrativo tecnico e ausiliario (Ata) verrà aumentato di oltre 5 mila dipendenti, passando dalle attuali 203.534 unità a 208.534.
Tale accrescimento, già anticipato dalla Legge di Stabilità 2015, è riportato dalla nota ministeriale numero 22173 dello scorso 27 luglio: l’aumento del personale è stato deciso in misura maggiore rispetto all’incremento di personale stabilito nello scorso anno scolastico per far fronte alle maggiori necessità di collaboratori e assistenti scolastici e per assicurare un’organizzazione più funzionante delle segreterie.
Faraone sui 5 mila posti Ata, sindacati e presidi contestano i numeri della Buona scuola
Il sottosegretario al ministero dell’Istruzione, Davide Faraone, ha dichiarato che assicurare risorse aggiuntive è un modo efficiente per garantire quell’autonomia scolastica punto cruciale della riforma della Scuola del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
Tuttavia, i sindacati della scuola reclamano un più ampio numero di posti di personale Ata, in primo luogo per andare a coprire la riduzione di personale – quantificabile in 2.020 unità – predisposta dalla stessa Legge di Stabilità 2015.
Infatti, fa sapere il quotidiano Italia Oggi, l’organico di diritto per lo scorso anno scolastico era determinato in 205.554 unità, mentre per il prossimo era fissato in 203.535 unità. Secondo le organizzazioni sindacali ed i presidi l’incremento nell’organico di fatto di 5.182 dipendenti garantito dal Governo, non è sufficiente a far fronte alle necessità delle scuole.
Ne necessiterebbero almeno altre duemila da attribuire, principalmente, alle scuole dove è evidente la necessità di personale.
Tuttavia, fanno sapere dirigenti scolastici e sindacati, il problema maggiore sta nell’utilizzo dei collaboratori scolastici e, più in generale, del personale Ata. Infatti, il loro impiego, non si basa in alcun modo sulle reali esigenze scolastiche.
Più decisa è, invece, la protesta dei diretti interessati, ovvero del personale Ata: in una lettera firmata da Michele Mileto, già candidato al Cspi, si apprende che in realtà gli oltre cinquemila nuovi impiegati sarebbero riservati al ricollocamento del personale proveniente dalle Province. E, dunque, le nuove assunzioni tanto sbandierate dal Ministro dell'Istruzione, Giannini, potrebbero non esserci.