Il 15 settembre scorso, davanti al ministero dell'Economia, in via XX settembre, si è svolta un'importante manifestazione alla quale hanno partecipato diverse sigle sindacali, una folta rappresentanza di esodati, un gruppo di donne lavoratrici che hanno chiesto la proroga dell'Opzione Donna e i lavoratori appartenenti alla categoria dei precoci, alla ricerca di rassicurazioni da parte del governo per l'applicazione della Quota 41.

Insieme a loro, c'è stata anche la presenza di molti parlamentari che hanno voluto far sentire la loro presenza ai manifestanti.

Nessuna modifica alla legge Fornero per mancanza di coperture finanziarie

Il governo Renzi, come già sappiamo, ha deciso di non modificare la legge Fornero, almeno per il momento, a causa di una mancanza di copertura finanziaria. Questo ha provocato forte delusione da parte di molte categorie di lavoratori, presenti all'incontro del 15 settembre. L'esecutivo, così, ha pensato bene di interessarsi principalmente al taglio delle tasse piuttosto che ha risolvere le tante problematiche relative al nostro sistema previdenziale.

Lo stesso Renzi ha specificato che, quest'anno, sarà l'ultima volta che si pagherà la Tasi sulla prima casa.

Zanetti: 'La flessibilità non è una priorità per il governo Renzi'

E l'intenzione di rimandare il tutto, probabilmente, al 2018, è stata confermata dall'esponente di Scelta Civica, Enrico Zanetti, il quale, intervenendo alla trasmissione di martedì scorso, Ballaró, ha evidenziato il fatto che 'modificare la legge Fornero non è una priorità per il governo Renzi, ma verrà attuata nei prossimi anni, quando la situazione dell'Italia sarà migliorata'. Quindi, 'doccia fredda, per i lavoratori Quota 41, presenti alla manifestazione dei giorni scorsi e che, ne siamo certi, continueranno la loro 'battaglia' affinché gli venga riconosciuta la prerogativa di aver iniziato a lavorare prima del compimento dei 19 anni, almeno per un anno, e di aver versato almeno 41 anni di contributi.

Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni e se il governo, guidato dal premier Matteo Renzi, deciderà di affrontare la questione previdenziale, prendendo in considerazione, almeno, determinate categorie di lavoratori.