"Stiamo lavorando al dossier, naturalmente, perché è un tema molto delicato e complesso: ma è all'ordine del giorno". Sono le parole di commento del Ministro del lavoro Giuliano Poletti in merito ad un'apertura alla flessibilità previdenziale e ai meccanismi di pensionamento anticipato con la prossima legge di stabilità 2016, in discussione presso il Parlamento a partire dal prossimo mese di ottobre.
Sono in molti a chiedersi se queste parole possano essere il prodromo di un possibile cambio di rotta della linea governativa sul delicato delle Pensioni flessibili o l'ennesimo balzo in avanti per poi ritornare alla rigidità dei conti. La situazione sembrava infatti essere finita nell'ennesimo stallo solo pochi giorni fa, quando il Ministro Padoan durante un'audizione in Parlamento aveva rimandato una sanatoria strutturale della rigidità nell'accesso all'Inps al 2018. Poletti sembra invece aprire ad una valutazione più morbida della vicenda, quando spiega che "abbiamo costruito uno scalone nelle pensioni e abbiamo un tema di occupazione giovanile.
Questa vicenda, quindi, bisogna incrociarla".
Riforma della previdenza: pensioni flessibili legate al tema del lavoro, ma serve garantire la stabilità del sistema
Stante la situazione, il possibile meccanismo di quiescenza anticipata sembra comunque destinato ad essere legato al ripristino del turn over nel mercato del lavoro. "Non c'è solo un tema di pensioni, ma anche un tema di lavoro ed invecchiamento attivo: bisogna pensare a soluzioni che guardano a tutto questo" specifica Poletti, offrendo così la propria interpretazione delle problematiche che attanagliano la riforma previdenziale dal 2011. Resta invece più prudenziale il Ministro Padoan, protagonista di un'intervista pubblicata oggi sul quotidiano la Repubblica, che dichiara "fondamentale non deragliare da un principio fondamentale: vanno legate le prestazioni pensionistiche alla durata del tempo di lavoro e all'aspettativa di vita".
Ma subito dopo arriva anche l'inattesa apertura: "detto questo, non c'è nulla di male a esaminare possibili interventi correttivi che riguardano individui che si trovano vicini alla pensione, ma con una prospettiva occupazionale difficile. Ma va considerato naturalmente che questo ha un costo e l'equilibrio di finanza pubblica va mantenuto".
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