"Una modifica strutturale andrebbe contro i principi di sostenibilità del sistema pensionistico, che è valutato in ambito europeo come tra i più solidi e sostenibili dell'UE". È questa l'opinione espressa dal Ministro delle finanze Pier Carlo Padoan riguardo il tema di una riforma strutturale della legge Fornero, che possa avviare il mondo della lavoro ad una flessibilità generalizzata nei meccanismi di uscita.
Diverso invece il caso dei lavoratori esodati e di coloro che vivono una situazione di difficoltà a seguito della legge Fornero. Per questi soggetti, "riconosciamo l'esistenza di un disagio e intendiamo trovare una soluzione" ha sottolineato l'esponente dell'esecutivo, facendo quindi un netto distinguo tra le varie posizioni previdenziali di coloro che chiedono l'accesso al prepensionamento. Un punto di vista sostanzialmente in linea con quanto aveva già espresso nella serata di ieri il Sottosegretario all'economia Zanetti, durante la sua presenza alla trasmissione televisiva Ballarò.
Riforma della previdenza, il cantiere della flessibilità riaprirà nel 2018?
Secondo quanto riportato da Reteurs, "l'esecutivo ha rilanciato al 2018 la riapertura del cantiere pensionistico, stando a quanto ha detto l'11 settembre Luca Lotti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e braccio destro del Premier Matteo Renzi". Resta inteso che il problema principale è quello delle coperture: "gli oneri di una maggiore flessibilità sulle pensioni si manifesterebbero nell'immediato con un impatto sul sentiero di aggiustamento della finanza pubblica" spiega il Ministro Padoan, chiarendo così la linea dell'esecutivo. Se deve essere considerata, la flessibilità deve essere coerente con il principio di sostenibilità di lungo termine della riforma" conclude il Ministro, riferendosi alla via già tracciata dalla legge Fornero nel 2011.
Il Governo punterà invece al taglio delle imposte, a partire dalla Tasi sulla prima casa e su chi è in affitto.
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