"Noi abbiamo fatto firmare una diffida a usare i soldi del fondo esodati per altre cose: qui c’erano un migliaio di persone tra cui le opzione donna. Perché la legge 228/2013 dice che si devono usare i risparmi per le salvaguardie. Abbiamo raccolto le firme per un esposto, perché si sta andando contro le leggi dello Stato”. Ad intervenire nella diretta televisiva di Ballarò è Claudio, un lavoratore esodato intervistatonella serata di ieri. “Questi soldi ci sono, i tecnici del Mef e della ragioneria generale dello Stato ci hanno preso in giro da tre anni.

Siamo qua da tre annie stiamo aspettando la salvaguardia di tutti gli esodati. 12 miliardi dovevano servire per 170.000 posti da salvare" prosegue il pensionando, che chiede un intervento immediato del Governo per porre fine all'annosa questione rimasta in fase di stallo ormai dal 2011 e sulla quale si sono seguite una serie di sanatorie ad hoc, che però non hanno ancora risolto il problema in via definitiva. "Vogliamo giustizia” conclude il lavoratore ai microfoni di Eva Giovannini, in collegamento da Roma.

Pensioni flessibili: le rivendicazioni in rappresentanza delle lavoratrici con opzione donna

Sul tema dei pensionamenti è intervenuta nella trasmissione di ieri anche Rossella, pensionanda rimasta bloccata fuori dalle tutele dell'Inps nonostante avesse maturato i requisiti per la quiescenza con l'opzione donna.“La legge 243 è stata emanata nel 2004 per dare l’opportunità alle donne che avessero voluto di uscire con il contributivo, cioè con una pensione fortemente penalizzante: circa il 30% in meno, però era un’opportunità”, ha evidenziato l'intervistata.

La lavoratrice fa riferimento ad un meccanismo di uscita che permetteva l'accesso alla pensione con 35 anni di contribuzione e 57 anni dei età (un anno in più per le autonome)."Tutto è andato bene fino al 2012 quando l’Inps ha emesso delle circolari che hanno di fatto congelato i requisiti, implicando la maturazione entro il 30 settembre 2014.

Questo significa che c’è una parte di donne che sono state tagliate fuori, con una disparità e un’usurpazione dei diritti. Noi non chiediamo nessuna proroga, soltanto l’applicazione integrale della legge così com’è”.

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