Dopo le ultime dichiarazioni del premier Renzi, il dibattito sulla riforma previdenziale riprende con vigore. Ci sono molte categorie di lavoratori che chiedono al governo Renzi di prendere in considerazione le loro richieste. Nella manifestazione avvenuta il 22 settembre davanti al ministero dell'Economia, una rappresentanza dei lavoratori precoci ha chiesto a gran voce che il governo gli riconosca la prerogativa di aver iniziato a lavorare quando molto giovani.

Il governo Renzi sembra non disposto a risolvere la questione dei Quota 41

Secondo quanto sollecitato dall'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, per lo Stato italiano, i lavoratori precoci non possono lasciare il lavoro senza subire alcuna penalizzazione, nonostante abbiano iniziato a lavorare prima del compimento del 18esimo anno di età. Le ultime notizie che ci giungono in questi giorni, sono negative per questa categoria di lavoratori, i quali, molto probabilmente, dovranno uniformarsi alle regole che verranno imposte per tutti gli altri lavoratori. Infatti, il governo Renzi sembra intenzionato a non riconoscere la possibilità di accedere alla pensione anticipata al raggiungimento dei 41 anni di contributi.

Probabil penalità nell'eventuale riforma delle pensioni

In questo modo, i precoci sarebbero trattati alla stessa maniera degli altri con penalità sugli assegni previdenziali che potrebbero raggiungere valori compresi tra il 12 e il 15 percento. Si pensa al requisito dei 62 anni, quale età minima per poter lasciare il lavoro, con una penalizzazione annuale del 3 o del 4 percento. Situazione che andrebbe a pesare per tutti i lavoratori, a maggior ragione per i precoci. Anche nel caso in cui l'esecutivo decidesse di approvare il sistema contributivo per tutti, la situazione per i Quota 41 non sarebbe positiva.

Una cosa sembra quasi certa: la Quota 41 di Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera, non interessa a nessuno.

Sulla problematica, nelle scorse ore, è intervenuto anche il sindacato Cgil, che ha ribadito la necessità di applicare disposizioni che vadano a tutelare i lavoratori precoci. Resta da vedere se il governo inserirà qualche norma specifica nella Legge di Stabilità, in discussione verso la metà di ottobre, e che sarà approvata entro la fine dell'anno.