Oggi mercoledì 9 settembre, riapre il cantiere delle speranze dei lavoratori esodati. Dopo la pausa estiva si ricomincia a parlare dei provvedimenti che riguardano previdenza e salvaguardia dei lavoratori usciti dal mondo del lavoro prima dell'entrata in vigore della legge Fornero. Sono oltre 20.000 i lavoratori che attendono di sapere se ci sarà o meno una settima salvaguardia.
Si tratta di lavoratori usciti dal mondo del lavoro prima del 6 Dicembre 2011 e che di lì a poco sarebbero dovuti andare in pensione con il vecchio meccanismo delle quote (somma tra età anagrafica ed età contributiva). In particolare quelli interessati alla settima salvaguardia sono coloro che secondo le norme previgenti avrebbero maturato l'assegno pensionistico successivamente al 6 Gennaio 2016, data limite indicata nella sesta salvaguardia dello scorso anno.
A chi è rivolta la settima salvaguardia?
E' importante sottolineare che la tutela è riferita alla data in cui si matura l'assegno pensionistico e non alla data in cui viene maturato il diritto alla pensione.
Se ad esempio il Sig. Rossi ha maturato il diritto alla pensione secondo la vecchia normativa il 20 Ottobre del 2015, poiché la previgente normativa aveva aumentato a 12 mesi la finestra di uscita dal mondo del lavoro (di fatto posticipando l'assegno di un anno), il Sig. Rossi maturerà il suo assegno il 1 Novembre del 2016 e pertanto non avrà potuto usufruire della sesta salvaguardia. Se la settima salvaguardia non fosse approvata il Sig. Rossi, pur essendo già fuori dal mercato del lavoro alla data di entrata in vigore della legge Fornero e pur avendo raggiunto la quota prevista dalla previgente legge Maroni (età anagrafica + età contributiva) non avrebbe diritto di accedere alla pensione.
Cosa accadrà se non sarà approvata la settima salvaguardia?
Considerando che la quota di riferimento, fissata dalla legge Maroni dopo il 2014, era 97 con almeno 35 anni di contribuzione e almeno 61 anni di età (aumentata di 3 mesi in base alla prospettiva di vita) è facile intuire che nella platea di questi esodati ci sono molte persone con 61/62 anni di età. Queste persone se non sarà approvata la settima salvaguardia non potranno andare in pensione prima di cinque anni (la legge Fornero prevede che non si possa andare in pensione prima dei quasi 67 anni, tranne casi specifici). Come faranno a vivere queste persone ed i loro cari? E' giusto che dopo aver contribuito alle casse dell'Inps per oltre trenta anni, si debba aspettare fino a cinque anni per aver di che vivere?
In tal senso, forse, la proposta del prestito pensionistico potrebbe rappresentare un'alternativa per non lasciare a mani vuote ed in grossa difficoltà molte famiglie. Qualunque saranno le soluzioni che si troveranno, l'augurio è che le scelte di chi oggi discute di questi temi siano guidate da buon senso e umanità. Dietro l'hashtag #esodati ci sono persone perbene, che con il loro lavoro hanno fatto l'Italia e che l'Italia non può abbandonare.
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