Per la verità, anche durante la pausa estiva si è fatto un gran parlare di Pensioni e della riforma tanto agognata. Il 9 settembre è prevista la riapertura dei lavori sul sistema previdenziale italiano nella Commissione Lavoro della Camera. L’ufficio di Presidenza della Commissione, quello capeggiato da Damiano, ha reso pubblico il calendario con cui riprenderanno i lavori. I primi punti da portare a termine saranno quelli relativi ad opzione donna e settima salvaguardia esodati.

Tutto pronto?

Il Presidente Damiano, già prima della pausa estiva aveva dichiarato che i capitoli relativi a questi due interventi non sarebbero stati inclusi nella Legge di Stabilità, che dovrebbe uscire verso la metà di ottobre.

Questi infatti sono interventi urgenti che dovrebbero essere approvati singolarmente senza inserirli in un contenitore più vasto come è quella che una volta si chiamava manovra Finanziaria. Per opzione donna e settima salvaguardia si dovrebbe essere in dirittura di arrivo con il lavoro in solido della Commissione, dell’INPS, dei Ministeri di lavoro e Finanze e della ragioneria di Stato. Sempre Damiano ha confermato come la copertura finanziaria sarebbe già stata trovata grazie al risparmio proveniente dal Fondo per le Salvaguardie.

I due interventi in pillole

L’opzione donna è la proroga al 31 dicembre 2015, concessa alle lavoratrici del settore privato per raggiungere i 57 anni di età ed i 35 di contributi (58 anni per le autonome), che permetterebbero alle stesse di andare in pensione.

La questione interpretativa data alla norma da parte dell’INPS, che considerava il 31 dicembre come data di decorrenza della pensione invece che data di maturazione del doppio requisito è stata corretta dopo l’accordo trovato in Commissione. Per quanto riguarda la settima salvaguardia, sempre grazie ai soldi risparmiati con il Fondo per la Salvaguardia (oltre 3 miliardi), si potrebbe estendere a coloro che hanno perso il lavoro prima dell’entrata in vigore della Legge Fornero, la possibilità di accedere alla pensione con le regole antecedenti la Fornero stessa.

Così facendo verrebbero estesi a tutti i lavoratori che non sono rientrati nella sesta salvaguardia gli stessi diritti degli altri. Si tratta dei lavoratoti in mobilità, licenziati o in congedo per l’assistenza a familiari invalidi e che senza questo intervento rimarrebbero con periodi vuoti dal punto di vista retributivo.