Prosegue senza sosta l'incessante dibattito sulla riforma Pensioni, tra i pensionandi più 'agguerriti' oltre alle donne e agli esodati delusi ed amareggiati dalla decisione del Mef, vi sono i lavoratori precoci.  Quelle persone che, essendo andate a lavorare in giovanissima età, hanno già versato 40/41 anni di contributi, pur essendo lontani anagraficamente dall'età pensionabile richiesta.

  Questi lavoratori detti appunto 'precoci' sono sempre più indignati dal sentir parlare di pensione anticipata solo a fronte di penalizzazioni sull'assegno pensionistico.  Per comprendere meglio il loro stato d'animo, abbiamo intervistato Angelo Mele, uno degli amministratori del gruppo 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti', che gentilmente ha risposto alle nostre domande facendo emergere chiaramente il sentire dei compagni.

Ultimi aggiornamenti pensioni precoci: Angelo Mele risponde alla nostre domande

Il primo incontro in Commissione Lavoro tenutosi ieri 9/9 ha 'gelato' tutti, è infatti giunto il 'No' del Mef per esodati e opzione donna.

Cosa ne pensa come amministratore del gruppo ' lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti ' e cosa vi aspettavate, invece, da tale incontro?

Ci aspettavamo semplicemente che venissero rispettati i nostri diritti. Dividere in categorie i lavoratori/trici non è un bel fare. Abbiamo tutti uguali diritti. E che quanto discusso durante l'estate specie circa il DDL 857 Damiano avesse avuto successo.

Perché è nato il vostro gruppo e quali sono i vostri obiettivi?

Il nostro gruppo nasce proprio in virtù del fatto che eravamo ignorati, trasparenti, calpestati e dimenticati, nonostante 40anni di contributi o giù di li, ci siamo riuniti per ottenere maggiore visibilità e rivendicare i nostri diritti.

Salvini  intervenuto a Ballarò l'8/9 scorso ha detto prendendo le vostre difese: 'andare in pensione dopo 40 anni di lavoro non è un privilegio ', cosa pensa di questa frase, rispecchia il vostro 'sentire'?

L'affermazione è più che legittima, sono le risposte avute che fanno ribrezzo, specie quelle risatine a denti stretti. Manco se si parlasse di balordi e manigoldi. Ma grazie sia a Salvini, Damiano e Gnecchi e tutti quelli che ci sostengono.

Renzi ha parlato di flessibilità ' a costo zero', a voi starebbe bene uscire prima dal lavoro percependo però un assegno minore?

Ma assolutamente NO. Scherziamo?? dopo 41,42,43,44, anni di lavoro?? E poi a costo zero nemmeno al discount fanno di queste offerte.

Non siamo tanto miserabili da svendere la nostra vita.

Si sente spesso dire 'non ci sono le coperture' , se lei potesse sedere in Parlamento per un giorno dove consiglierebbe di reperire le risorse ?

Un giorno?? Anche mi basterebbe un'ora. Lo sanno tutti da dove prendere le risorse, CASTA, ruberie quotidiane a cura di pezzi infedeli dello Stato, privilegi, doppie e triple pensioni.................ne vuole ancora??

Il punto di vista dei precoci ci pare chiarissimo: sulla quota 41 non si discute, non si scenderà a compromessi con nessuno, oltre alle risorse vi è sempre in gioco la vita delle persone. Ringraziamo per ora Angelo Mele, amministratore del gruppo, per averci reso partecipe degli stati d'animo dei lavoratori a seguito degli ultimi eventi, e confidiamo il Governo possa riconsiderare la richiesta dei precoci.