La situazione dei cosiddetti diplomati magistrali entro l'anno scolastico 2001-2002 è una delle più paradossali tra quelle che compongono il variegato scenario del precariato scolastico italiano: questi docenti della Scuola primaria per ben tredici anni sono rimasti nella III Fascia delle Graduatorie d'Istituto, senza che venisse mai riconosciuta la validità del titolo di studio per l'insegnamento e senza che venisse bandito un concorso specifico per la stabilizzazione di questa categoria di insegnanti. Di recente, comunque, la giustizia amministrativa, attraverso una ridda di ordinanze e sentenze, sta cercando di risolvere questa 'vertenza': il problema è sempre lo stesso, trattandosi di ricorsi nominali, soltanto coloro che effettivamente hanno partecipato al ricorso potranno usufruire dei vantaggi delle sentenze.

In questa direzione, allora, si è mosso un gruppo di europarlamentari del M5S che ha depositato un'interrogazione ufficiale con richiesta esplicita di riposta scritta alla Commissione Parlamentare preposta affinché chiarisca una serie di punti oscuri nella vicenda. Intanto, anche TFA e PAS continuano a sperare, mentre la scadenza del concorso scuola 2015-2016 si avvicina.

Diplomati magistrali, TFA e PAS: i ricorsi per l'inserimento in GaE, quale sorte avranno?

La situazione dei diplomati magistrali rappresenta sicuramente un unicum, ma è chiaro che l'efficacia delle sentenze della giustizia amministrativa è tutta da valutare in sede di ricezione delle indicazioni da parte del governo in carica: più semplicemente, nonostante le ordinanze e sentenze, l'esecutivo non sta facendo assolutamente nulla.

In questo senso, sono in attesa di sentenza anche gli abilitati tramite TFA e PAS che chiedono l'inserimento in GaE: quali speranze ci sono ancora che possa andare a buon fine? Che rapporto c'è tra una sentenza amministrativa e la sua applicazione da parte del governo in carica?

L'interrogazione del M5S a favore dei diplomati magistrali si basa, essenzialmente, su due punti e precedenti normativi: in primo luogo, la direttiva europea 2005/36/CE per la questione della parità di trattamento con gli abilitati non italiani; in secondo luogo, la direttiva 1999/70/CE per la questione dello sfruttamento del precariato.

Quest'ultima rappresenta la direttiva fondamentale che è stata impugnata anche dagli altri docenti abilitati delle GI, dal momento che sono stati tenuti fuori dalle GaE e, soprattutto, dal piano di assunzioni 2015-2016, che si sta compiendo in queste settimane.

La questione è stata sollevata dal Comitato per l'inserimento dei diplomati magistrali in GaE e recepita dal M5S ed è un chiaro segnale che la battaglia dei precari continua e non si arresta certo a questo punto: da un lato, infatti, il governo Renzi ha indebitamente discriminato tra docenti parimenti abilitati, tenendone fuori dalla scuola un'importante fetta (TFA e PAS su tutti); dall'altro, il sistema scolastico sfrutta le competenze di un personale precario al quale, però, non viene mai data la possibilità di fare un reale scatto di carriera. Per ulteriori aggiornamenti sulle questioni scolastiche, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.