Nella presentazione della Legge di Stabilità sono stati annunciati da Renzi i punti su cui si interverrà per modificare il sistema pensionistico. Ancora una volta i lavoratori precoci che aspettano la quota 41 per andare in pensione non sono stati presi in considerazione, e per loro al momento è tutto rinviato al 2016. Nella finanziaria spazio solo agli esodati, all'opzione donna e ad un sistema di part time per over 63.
Inutile specificare che le misure prese non sono piaciute ai precoci, che sul web stanno continuando la loro battaglia contro Renzi e contro le sue promesse non mantenute. Vediamo le ultime news e le novità di oggi.
Novità Pensioni precoci, ultime news su quota 41
Molti esponenti politici si sono schierati a favore dei lavoratori precoci, da Cesare Damiano che ha ricordato anche in televisione (a Mi Manda Rai 3) che dopo 41 anni di contributi versati è un diritto andare in pensione, a Walter Rizzetto che si è dichiarato deluso per questa "Sonora Sconfitta" maturata con la legge di stabilità. Intanto il gruppo facebook chiamato Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti ha deciso di non arrendersi, e anzi di continuare la propria battaglia formando un movimento nuovo, un comitato che possa battersi nelle sedi opportune.
Ultime pensioni precoci, nasce il comitato? Le parole del leader Occhidoro
Uno degli amministratori del gruppo che vanta quasi settemila iscritti, ha scritto una lettera a tutti i precoci, spiegando quali sono le intenzioni future per continuare a lottare e per ottenere giustizia e la quota 41 contenuta nel ddl 857 di Damiano-Barretta. Ecco un riassunto delle sue parole, fateci sapere nei commenti cosa ne pensate e se siete d'accordo con lui e con i precoci!
"Buonasera a tutte/i; ormai è di dominio pubblico che anche questa volta il Governo si è rimangiato le promesse fatte in tempi passati: con la scusa di mancanza di risorse per i Precoci in particolare e per la flessibilità in termini più generali anche in questa legge di Stabilità non c’è nulla se non il brodino caldo del part-time per coloro che sono più prossimi alla pensione (...) E allora cosa fare?
Dopo tutti gli sforzi fatti, le mail, le lettere, dopo i convegni, gli incontri, le riunioni, i presidi, le interviste, oggi ci troviamo di fronte ad una decisione che dobbiamo tutti insieme prendere. (...) Dobbiamo tutti fare uno sforzo ulteriore, dobbiamo fare un salto di qualità nei confronti dei palazzi del potere. Non basta più la nostra grande pagina Fb che per altro non abbandoneremo mai, ma il salto in avanti deve essere costituito dalla creazione di un vero e proprio movimento. Quello che vogliamo proporvi è la creazione di un COMITATO sulla falsariga di quello che è stato creato dagli esodati e da opzione donna ad esempio perché dobbiamo diventare un soggetto giuridico che ci possa permettere di presentarci ad un eventuale tavolo di trattativa qualora il Governo intenda veramente affrontare nei primi mesi dell’anno prossimo il problema della flessibilità in uscita".