Mentre prosegue l'iter di discussione della legge di stabilità 2016, resta ancora da chiarire la vicenda dei lavoratori precoci rimasti esclusi dal pensionamento con la riforma del 2011. Si tratta di soggetti per i quali è doveroso rilanciare la necessità di un pronto intervento, visto che hanno già accumulato decenni di versamenti alle proprie spalle e che in molti casi sono costretti a vivere situazioni di disagio a causa della crisi economica e della difficile situazione presente nel mondo del lavoro.
Ultimi in ordine di apparizione sul tema sono i sindacati, che nella loro recente audizione alla Camera hanno ribadito la necessità di avviare un meccanismo di uscita legato ai 41 anni di contribuzione, indipendentemente dall'età anagrafica raggiunta. Ma la politica sembra al momento decisa a rimandare un intervento correttivo almeno ai primi mesi del 2016, mentre finora si sono susseguite solo ipotesi poi rigettate e legate a soluzioni parziali, come quelle del prestito pensionistico o della staffetta generazionale.
Riforma pensioni, lavoratori precoci continuano a rivendicare il loro diritto alla quiescenza
Nel frattempo i lavoratori riunitisi nei social network continuano a domandare un intervento correttivo a partire dall'attuale Manovra 2016. Al momento il Senato ha congelato ogni possibile modifica rimandando gli emendamenti sulla previdenza legati alla bozza di legge redatta dal Governo, di fatto spostando la questione alla discussione che prenderà forma presso la Camera dei Deputati. Dalla politica continuano però ad arrivare segnali discordanti verso la situazione dei precoci, visto che una vera e propria misura correttiva non sembra ipotizzabile nella legge di stabilità. Al momento l'unica alternativa possibile di breve termine sembra essere la proposta di una sperimentazione della pensione anticipata con almeno 20 anni di contribuzione, ma il meccanismo resterebbe comunque legato al raggiungimento dei 63 anni di età.
Resta il fatto che i lavoratori coinvolti sono ancora in attesa di un provvedimento per poter ottenere l'agognato pensionamento. Da parte nostra, continueremo a dare spazio al caso finché non si arriverà ad una soluzione per i lavoratori coinvolti.
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